È durante il dibattito nella plenaria del parlamento europeo di oggi che da Bruxelles arriva la stoccata a Matteo Salvini: "Il leader della Lega, madame Le Pen e i loro amici austriaci (l'Fpoe, Ndr) ricevono soldi da Putin. Che si preoccupino di restituirli" anziché "darci lezioni".
Queste le parole pronunciante da Guy Verhofstadt, l'eurodeputato belga
esponente di Renew Europe, responsabile del coordinamento dell’eurocamera su Brexit, in risposta a un collega di Identità e Democrazia, gruppo di cui la Lega fa parte. "È uno scandalo che persone del genere ci diano lezioni, quando prendono soldi per distruggere l'Ue" ha rincarato la dose Verhofstadt, che all’epoca del governo gialloverde definì Conte "burattino" di Salvini e di Maio.
Adnkronos, che cita Ouest-France, precisa che il Front National, predecessore del Rassemblement National di Marine Le Pen, ha effettivamente ottenuto
"prestiti da imprese russe (diversi milioni di euro, inizialmente dalla First Czech-Russian Bank, poi il credito è passato di mano) e nel giugno scorso il Rassemblement National ha chiuso un accordo per restituire il prestito a rate".
L'inchiesta per corruzione internazionale della procura di Milano sui presunti fondi russi alla Lega, che vede tra gli indagati Gianluca Savoini, ex portavoce di Salvini e fondatore dell'Associazione Lombardia-Russia, secondo il leader del Carroccio è solo l’ennesimo tentativo da parte dei pm di cercare qualcosa che non c’è: "Da anni c'è qualcuno che cerca soldi in Russia, a Panama, a San Marino, in un sottomarino, ma niente. Semplicemente, i soldi non ci sono".
Come i 49 milioni della truffa dei fondi elettorali.