Passare le conche e stata una bella esperienza. Oggi siamo stati nella conca che attraversa il Brenta solo con 4 kayak. Pensare che Leonardo ha inventato questi sistemi e sono ancora così , e' fantastico. Oggi recuperati kayak a cavanella e arrivati a Chioggia, nel pomeriggio, dopo uno spritz (i tori criticano l'idea di un misero spritz tra la prima e seconda parte della discesa, ma non ti curar di loro e guarda e passa, o poi basta barrette) il pomeriggio affrontiamo le onde del passaggio di vaporetti e barchini. Arriviamo in un luogo ospitale "polisportiva remiera portosecco " ci accolgono con barche alla veneta ed un sacco di consigli sulle rotte da seguire per arrivare a s.marco. Tiziano prende nota diligentemente. Vedere le pagaie nell'acqua limpida dell'Adriatico, e constatare la presenza delle Possidonie rincuora sulla salute della laguna. La foto di gruppo di tutti i presenti da il segno dell'obiettivo quasi raggiunto. La serata a ca roman, con un orgia di mitili pare essere gradita da roberto e da tutti noi. Domani San marco apparve obiettivo raggiungibile. Una breve discussione, per cena, sulle ragioni orografiche dei fiumi ad estuario rispetto ai fiumi con foce a Delta, pare far pendere la bilancia a favore degli Amicidelpo , ma l'arrivo del limoncino, rende lievemente più complesso sapere se sia più importante condividere che vivere. Passare lungo i paesi dell'isola di pellestrina ,vedere che ad ogni bocca di porto c'e' un ottagono che presidia militarmente ogni accesso alla città ci fa pensare di essere dei Mori che potranno arrivare domani a San marco. La voglia c'e'. Peraltro Petrarca ci ricorda " quale città unico albergo ai nostri giorni di libertà e giustizia , di pace, unico rifugio dei buoni e solo solo porto a cui, sbattute per ogni dove la tirannia e dalla guerra , possono riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano di condurre la tranquilla vita. Giustamente Tiziano ha detto che senza barca d'appoggio questa avventura non sarebbe stata praticabile. Grazia Adele Negroni grazie sauro Minardi. Ad maiora
Dalla pagina FB di Paolo Antonini