Sant’Alessio in Aspromonte tre anni fa aveva poco più di 300 abitanti e la sua economia era al collasso. Ma un progetto di accoglienza dei rifugiati e richiederti asilo ha cambiato radicalmente le cose. Molto chiare le parole del sindaco, Stefano Ioli Calabrò, che descrive come la vita nel paesino calabrese è cambiata.
Con i 45 euro riconosciuti giornalmente per l’accoglienza di ogni persona, a sant’Alessio si forniscono servizi qualificati che facilitano l’inclusione, corsi di italiano, supporto legale, assistenza sanitaria e attività sociali. Questo dà anche lavoro ai giovani locali che avrebbero dovuto emigrare, e mantiene nel paese i servizi di base – scuola, posta, banche ed altri – minacciati di chiusura per mancanza di utenti e ritorno economico.
Il paese è diventata “una casa lontano da casa” per persone che hanno passato lunghi periodi in campi sovraffollati dove ogni casa implica lunghe attese, dice uno dei rifugiati intervistati.
Per i residenti locali, l’esperienza è molto positiva. Molto di loro hanno avuto esperienza di emigrazione e sono disponibili verso i nuovi arrivati.
L’esperienza si è rivelata così positiva che altri quattro piccoli paesi della zona hanno seguito l’esempio di Sant’Alessio.
Guarda il video di Al Jazeera sull’accoglienza ai migranti in Italia