Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 20.55

WWF Due giovani cacciatori bergamaschi uccidono 190 anitre selvatiche lungo il Po a Cremona

Il 27 dicembre due giovani cacciatori bergamaschi (di Lovere) postano su Facebook una foto shock: 190 anatre uccise ed allineate in modo quasi millimetrico. “Caccia alle anatre sul fiume Po n.190”.

| Scritto da Redazione
WWF Due giovani cacciatori bergamaschi  uccidono 190 anitre selvatiche lungo il Po a Cremona

Due giovani cacciatori bergamaschi  uccidono 190 anitre selvatiche lungo il Po a Cremona

Il 27 dicembre due giovani cacciatori bergamaschi (di Lovere) postano su Facebook una foto shock: 190 anatre uccise ed allineate in modo quasi millimetrico. “Caccia alle anatre sul fiume Po n.190”.

I primi commenti indignati sono degli stessi amici dei due, poi la foto circola velocemente tra i cacciatori della zona.

E arriva infine alle Guardie Venatorie WWF con l’informazione che la caccia si è svolta a Cremona: eh sì, perchè questo è il turismo venatorio! Fatta piazza pulita delle specie selvatiche nei territori più urbanizzati, i cacciatori – per lo più bergamaschi e bresciani – chiedono di poter cacciare in altre province, in cui gli habitat sono meno compromessi e quindi consentono ancora la sopravivenza di fauna selvatica, e fanno spesso stragi vere e proprie di protetti, spesso nel Pavese, ma anche nel Cremonese o nel Mantovano.

 Ebbene, il limite di carniere per gli anatidi è di 10 capi a cacciatore, quindi se la mattanza è stata fatta in territorio “libero” il superamento di carniere è cosa scontata, a meno che i cacciatori fossero in 19, cosa poco probabile.

Le Guardie Wwf inviano l’immagine alla Polizia Provinciale di Cremona perché possa chiarire l’accaduto ed eventualmente prenda i dovuti provvedimenti. Immagini del genere sono ormai cosa comune nei social network, e fanno litigare più i cacciatori che gli ambientalisti. Beccacce sparate alla posta sono fonte quotidiana di scontri tra cacciatori cinofili e sparatori generalisti che la beccaccia la sparano, illegalmente, all’alba e al tramonto. Carnieri over limit di tordi ed anatidi fotografati adagiati a terra su quotidiani con le piume intrise di sangue. Dalle chiacchiere da bar si è passati alla foto su Facebook. Dalle nature morte fiamminghe o del pittore dilettante, che pur sempre degne erano,  si è arrivati a foto squallide che della caccia danno un’immagine indegna. Più volte si è chiesto alle Associazioni Venatorie di condannare senza se e senza ma il bracconaggio e nessun atto concreto è arrivato. Sarebbe anche il caso che si occupassero di questa deriva trash della caccia.

I commenti anche dei loro amici sono molti critici. Importante il segnale di disapprovazione anche della cerchia stretta, e il tam tam di sdegno che sta veicolando il web, che deve isolare e mettere alla gogna mediatica chi di media ferisce.

La polizia provinciale di Cremona sta svolgendo gli accertamenti di sua competenza: chiunque volesse fornire informazioni utili potrà contattare sia gli agenti che il numero antibracconaggio WWF, attivo h24, anche in forma anonima: 328/7308288.

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