Fin da allora l’agricoltura era considerata di poca importanza, in poche parole di serie B. Basti pensare ai ministri succedutosi da quel momento ai giorni nostri, tutti passati inosservati e dimenticati.
Di loro rimangono i disastri e i danni che hanno arrecato (alcuni addirittura indagati, arrestati e condannati) a tutta l’agricoltura nazionale.
L’attuale ministro, onorevole Maurizio Martina, dopo la parentesi di expo Milano, negativa per noi allevatori, dove quotidianamente in televisione o sui giornali faceva passerella, è sparito dalla circolazione. Non ha mai presenziato alle frequenti tavole rotonde, agli incontri organizzati da noi allevatori e ha sempre rifiutato i nostri inviti a qualsiasi dialogo o incontro. Ha continuato ad insistere sul made in Italyma solo grazie ai nostri imprenditori intraprendenti e rischiando di loro sono riusciti ad ottenere risultati positivi.
Le importazioni dall’estero (latte, olio, pomodori) aumentano sempre più e da uno studio recente fatta dall’agenzia europea per la sicurezza alimentare (efsa) è risultato che dagli esami di campioni su prodotti stranieri il 70-80-90% sono risultati irregolari con presenza di residui chimici, coloranti, micotossine e additivi sopra ai limiti di legge, tipo i broccoli dalla Cina, prezzemolo dal Vietnam, basilico dall’India, fragole dall’Egitt o, frutta dal sudamerica ecc...
Se questi sono i risultati politici del ministero e tra poco ci sarà la minaccia del CETA e mi sorprende che nessuno ne parla visto che la salute dei consumatori, ma anche l’ambiente e i diritti di noi agricoltori sono a rischio mi viene spontaneo scrivere povera Italia e poveri italiani.
Filippo Boffelli (Codogno)