Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 17.55

Scissione PD Sbagliata nei tempi, nelle modalità e, soprattutto nel merito di Agostino Alloni

Cos ’è la Sinistra, cos’è la Destra, diceva Gaber in una delle sue più belle canzoni. E, poi aggiungeva che ‘fare il bagno nella vasca è di destra, far la doccia invece è di sinistra’ e poi ancora ‘una bella minestrina è di destra, il minestrone è sempre di sinistra” e via cantando.

| Scritto da Redazione
Scissione PD Sbagliata nei tempi, nelle modalità e, soprattutto nel merito di Agostino Alloni Scissione PD Sbagliata nei tempi, nelle modalità e, soprattutto nel merito di Agostino Alloni Scissione PD Sbagliata nei tempi, nelle modalità e, soprattutto nel merito di Agostino Alloni Scissione PD Sbagliata nei tempi, nelle modalità e, soprattutto nel merito di Agostino Alloni

E’ difficile oggi stabilire in politica cosa sia la Destra e cosa invece la Sinistra? Io credo di no, anche se era meno complicato farlo qualche decennio fa, quando la politica era facile identificarla per categorie ideologiche, che erano uguali in Italia, in Europa e in giro per il mondo.

Anche il riconoscersi risultava meno complicato per la divisione della società in classi. Il ‘padrone’e l’operaio non votavano quasi mai lo stesso partito. Le cose sono cambiate, per fortuna, ed ora a prevalere sono i programmi, la concretezza delle azioni, la preparazione delle persone e, diciamolo, la capacità di crearsi l’immagine giusta, specie del leader di turno.

Tutti requisiti, questi, che potrebbero non avere una sola identità politica. E allora, bisogna dire, che a dividere destra e sinistra sono rimasti i valori ai quali ispirare la propria azione politica. La solidarietà, la giustizia, l’uguaglianza, la pace, la condivisione, lo sviluppo sostenibile, sono i valori di una sinistra moderna che si oppone ad una destra che tende a negare i diritti, che usa la solidarietà come una foglia di fico per coprire i propri atteggiamenti vergognosi contro ‘gli ultimi’, che pensa ad uno sviluppo dove l’ambiente è solo una risorsa da spremere per fare cassa e che cavalca il populismo come u n’arma impropria contro la stessa democrazia.

Ho sintetizzato e riassunto per sommi capi la differenza tra destra e sinistra perché voglio mettere in risalto come sia assurda la scelta che i vari D’Alema, Bersani, Rossi e Speranza stanno compiendo in queste settimane. Sbagliata nei tempi, nelle modalità e, soprattutto, nel merito. Vengo da una storia che ha seguito tutte le evoluzioni compiute dal Pci di Berlinguer fino a giungere al Pd di Veltroni e poi di Renzi. Trasformazioni che hanno toccato in profondo l’anima, la coscienza e il credo di milioni di persone, in modo spesso drammatico, che però sono sempre avvenute all’interno di un percorso condiviso, ascoltando i singoli iscritti, confrontandosi con realtà territoriali molto diverse; in una parola attraverso il Congresso che è l’unico strumento democratico che una vera forza politica, che rappresenta un vasto consenso e che governa il Paese, ha a disposizione.

Sbagliata e incomprensibile la scelta di dividersi (che brutta la parola scissione!) prima di confrontarsi. E l’u nica spiegazione che riesco a darmi è quella che si è tentato di far fuori (politicamente parlando, neh!) il segretario Matteo Renzi. Quella di immaginare una nuova leadership è una giusta aspirazione per chi rivendica errori gravi in capo a Renzi. Ma, appunto per questo, l’u nica ‘bat t aglia’che si poteva immaginare di combattere era quella democratica, trasparente, condivisibile del Congresso. E lì, dentro un’arena vasta ma con regole certe, si poteva ottenere quel consenso necessario a mettere in campo una strategia politica alternativa al renzismo. E lo dice uno che non ha mai sostenuto, alle primarie, il candidato Renzi, anche se poi l’ho apprezzato come premier, ma che ho sempre ritenuto inadatto, perché troppo divisivo, a svolgere il ruolo di segretario di Partito.

Il leader del Pd deve ragionare comunque, io credo, come se fosse a capo di una ‘comu nit à ’che, pur rappresentando idee e interessi diversi, spinge tutta insieme in u n’unica direzione! Quindi, per me, c’è spazio per una sola Sinistra riformista che si pone come obiettivo quello di governare un Paese complesso come il nostro, dentro un contorno europeista, attraverso politiche di aiuto ‘ai più poveri’e ai loro diritti, con azioni chiare e decise verso il lavoro e il sostegno alle imprese che sono il punto centrale attraverso il quale possiamo ridurre la disoccupazione, specie per i più giovani, senza il coinvolgimento dei quali non ci sarà mai un vero cambiamento. Lo sviluppo economico deve però ancorarsi alla sostenibilità che per me significa rispetto per l’ambient e, cioè il luogo dove dovranno vivere i nostri figli e i nostri nipoti. Rifondare i Democratici di Sinistra e la Margherita, per dirla con Veltroni, non significa certo guardare al futuro ma tornare al passato. Occorre certo una svolta radicale nel Pd. Le formule del passato non vanno più bene. L’intermediazione tra società e decisori politici non è più appannaggio dei partiti. La velocità con la quale viaggiano le informazioni richiede una profonda riforma dei partiti e del Pd. Occorre costruire un sistema maggioritario attraverso aggregazioni, certo, ma dentro una logica dell’alternanza. Chi vince governa e chi perde sta alla opposizione. Il Pd deve ritornare ad essere una comunità, con una maggioranza e una minoranza che si rispettino. Con un leader che non faccia come l

Agostino Alloni Consigliere Regione Lombardia del Partito Democratico 

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