Sabato, 27 aprile 2024 - ore 06.26

Successo all'Ospedale di Cremona alla Giornata aperta ai cittadini STOP ALL’ICTUS

Alla giornata hanno partecipato 73 cittadini nell’Atrio Ospedale di Cremona il 26 ottobre 2015 dalle 9 alle 18

| Scritto da Redazione
Successo  all'Ospedale di Cremona alla Giornata aperta ai cittadini STOP ALL’ICTUS Successo  all'Ospedale di Cremona alla Giornata aperta ai cittadini STOP ALL’ICTUS Successo  all'Ospedale di Cremona alla Giornata aperta ai cittadini STOP ALL’ICTUS

Lunedì 26 ottobre, dalle ore 9 alle 18, presso l’atrio dell’Ospedale di Cremona, si è l’Open Day “Stop all’Ictus” dedicato a tutti i cittadini e organizzato dalla UO di Neurologia.

Per l’occasione è stato spiegato agli utenti che cosa è l’ictus, come prevenirlo e quali fattori di rischio vanno controllati e combattuti. Alle persone interessate sarà somministrato un questionario teso allo “screening delle malattie cerebrovascolari”, ossia finalizzato alla valutazione del profilo di rischio del singolo soggetto.

La campagna di informazione è stata promossa da Rotary – Distretti 2041-2042-2050 con il patrocinio di Regione Lombardia.

COS’E’ L’ICTUS:L’ictus è un disturbo della circolazione del sangue nel cervello causato da:Ischemia (o infarto) cerebrale, conseguente a chiusura di un’arteria a causa di un embolo o ad un coagulo (trombosi) che impedisce il flusso sanguigno (85% dei casi);emorragia, conseguente a rottura di un vaso sanguigno (15% dei casi).

COME RICONOSCERLO: 5 sintomi di allarme, si ha un’improvvisa:perdita di forza o sensibilità,difficoltà nel mantenere l’equilibrio,confusione o disturbo della parola,difficoltà nel vedere,cefalea violenta.

COSA FARE: Non perdere tempo, chiama il 118

COME PREVENIRLO: Non fumare,Non eccedere con l’alcool,Fare attività fisica in modo regolare,Tenere sotto controllo la pressione, Scegliere un’alimentazione sana, dimagrire nel caso di peso eccessivo,Sottoporsi a controlli periodici presso il proprio medico di fiducia, Prendere i farmaci regolarmente prescritti

PER SAPERNE DI PIU’

A domanda risponde Maria Sessa

Direttore UO di Neurologia dell’Ospedale di Cremona

Che cosa è l’ictus?

L’ictus è un disturbo acuto della circolazione cerebrale. La forma più frequente (80% circa) è l’ictus ischemico (o infarto cerebrale) causato da un’occlusione di un vaso per cui non arriva sangue a parte del tessuto cerebrale con successiva perdita delle sue funzioni.  Meno frequente (20%), ma altrettanto temibile, è l’ictus emorragico (noto anche come emorragia o ematoma cerebrale), causato dalla rottura di un vaso e dal successivo spandimento di sangue nel tessuto cerebrale.

Qual è la sua incidenza?  Si calcola che, in Italia, ogni anno circa 200.000 persone vengano colpite da ictus; circa una persona ogni 300 abitanti; una persona ogni tre minuti.  La prevalenza dell’ictus nella popolazione italiana sopra i 65 anni è del 6.5% che, tradotto in numeri, vuol dire che in Italia poco meno di un milione di persone ha avuto un ictus e ne è sopravvissuto, con esiti più o meno invalidanti.

Campagna STOP all’Ictus, perché è importante sensibilizzare i cittadini?  Perché, nonostante l’introduzione dei farmaci fibrinolitici, la diffusione sempre più capillare delle Stroke Unit (unità semi-intensiva) e l’evidenza dei vantaggi determinati da un intervento tempestivo abbiano permesso di migliorare notevolmente la prognosi dell’ictus ischemico, questo evento acuto continua a rappresentare una delle principali cause di morte e disabilità nei Paesi occidentali.

In che misura è davvero possibile fare prevenzione? Purtroppo l’ictus ancora oggi rappresenta la terza causa di morte e la prima causa di disabilità nel mondo occidentale. E’ pertanto fondamentale conoscere i fattori di rischio e prevenirli o curarli. Sicuramente vanno periodicamente controllati la pressione, la frequenza cardiaca, gli esami ematochimici tra cui in particolare il colesterolo (soprattutto la sua componente cattiva LDL) e i trigliceridi così da impostare, qualora questi parametri siano alterati, le terapie necessarie. Altrettanto importante è mantenere uno stile di vita salutare che prevede un’alimentazione povera di grassi e ricca di pesce, legumi freschi, ortaggi, frutta e cereali, l’astensione dal fumo e una costante attività fisica.

Quali i fattori di rischio o le patologie pregresse correlate? Si usa definire i fattori di rischio come non modificabili (età, sesso, razza) e modificabili; tra questi ultimi, l’ipertensione arteriosa, la fibrillazione atriale, le cardiopatie, il diabete, un pregresso attacco ischemico transitorio o ictus, il fumo, l’abuso di bevande alcoliche, la vita sedentaria.

Quali i sintomi principali e come riconoscerli? I sintomi suggestivi sono l’improvvisa perdita di una funzione cerebrale come la perdita di forza o di sensibilità in un braccio, in una gamba o in entrambi; la perdita della vista; la perdita della capacità di esprimersi; la perdita dell’equilibrio. L’ictus emorragico si può spesso manifestare anche con una cefalea molto intensa.

Quando e perché è importante chiamare il 118? In presenza di sintomi suggestivi di un ictus bisogna chiamare immediatamente il 118. In molti casi di ictus ischemico è oggi possibile intervenire con l’unica terapia approvata nella fase acuta, l’alteplase, un farmaco fibrinolitico somministrato per via endovenosa il cui obiettivo è quello di sciogliere il trombo che occlude il vaso. Questa strategia terapeutica, comunemente nota come trombolisi, è tanto più efficace quanto più precocemente viene somministrata e comunque non può essere somministrata oltre le 4 ore e 30 minuti dall’esordio dei sintomi perchè aumenta in modo significativo il rischio emorragico.

Quindi è fondamentale non perdere tempo… Esattamente. Talvolta si tende ad aspettare che il disturbo passi, ci rivolge a un conoscente o al medico di famiglia e si perde tempo prezioso. In questo specifico caso è solo chiamando il 118 e arrivando presto in ospedale che si può intervenire in modo efficace.

L’UO di Neurologia è dotata di una “Stroke Unit” di cosa si tratta?  La Stroke Unit  è un’unità con letti semi-intensivi in stretto raccordo funzionale con un’area di degenza non semi-intensiva dove un team multidisciplinare costituito da medici, infermieri, fisiatri, terapisti della riabilitazione e assistente sociale hanno una specifica formazione nella gestione dei pazienti affetti da malattie cerebrovascolari. La sua presenza all’interno dell’unità operativa di Neurologia garantisce l’intervento tempestivo sul paziente e il monitoraggio costante di tutti i parametri vitali.

 

2020 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria