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Cremona.Legambiente: osservazioni al PGT, confrontarsi sul terrritorio nel suo complesso

| Scritto da Redazione
 Cremona.Legambiente: osservazioni al PGT, confrontarsi sul terrritorio nel suo complesso

Il Direttivo di Legambiente, come estensore di una serie di osservazioni sia sul metodo che nel merito alla Variante Generale al PGT adottata, è francamente allibito dal leggere le cronache che riportano la discussione avvenuta in Commissione Territorio il 19 giugno: commerciale sì o no, quali quote di commerciale e in quali siti,  sembrano essere l’unico argomento d’interesse.

Con tutto il rispetto per ASCOM e Confesercenti, ci sarebbe la necessità di avviare un profondo dibattito sui temi urbanistici fuori dagli interessi di parte ancorché più che sensati.

Pacifico che le nostre osservazioni siano state ignorate visto che non siamo un soggetto forte – una lobby - in grado di determinare le scelte politiche di questa giunta (peraltro sui nuovi centri commerciali esterni alla città ci siamo opposti anche noi per ragioni di consumo di suolo e di nuove opportunità di emissioni inquinanti), ma viste le corpose e puntuali osservazioni presentate da Regione e Provincia, ci saremmo aspettati un dibattito nel merito di tali istanze, molte delle quali sono oggetto di precise richieste di recepimento nel PGT comunale.

A prescindere dalle osservazioni di dettaglio, che pure ci sono, si richiede alla Giunta una pianificazione urbanistica più coerente sia con i criteri che si è data sia con gli indirizzi sovraordinati.

Poiché gli argomenti sono molteplici, di questo pacchetto ci limitiamo a riportare solo quelle osservazioni che la nostra associazione, in forme diverse, si era già permessa di esprimere senza ovviamente conoscere le osservazioni degli enti sovraordinati.

Dal testo della Regione si osserva e si chiede:

una maggiore chiarezza su come si raggiungono gli obiettivi di sostenibilità enunciati dal piano,

non viene conferita la giusta importanza alla risorsa fiume Po - da proteggere e valorizzare - quale elemento caratterizzante Cremona,

l’incoerenza tra assunti del PGT e interventi urbanistici promossi,

una chiara sovrastima della popolazione insediabile,

una riflessione sulla reale utilità delle previsioni inserite,

più della metà degli ambiti di trasformazione ricade in terreni agricoli allo stato di fatto,

evitare il rischio che le nuove aree di trasformazione possano creare un edificato continuo con i comuni confinanti,

indicare per le aree boschive azioni specifiche di valorizzazione e conservazione,

una maggiore attenzione alla rete ecologica comunale che deve essere un elemento importante di compensazione,

rendere più evidenti le strategie di attuazione della rete ecologica comunale,

la carta della sensibilità paesaggistica (strumento fondamentale per istruire i progetti con ricadute sul paesaggio) non risulta valutabile nei percorsi metodologici e decisionali,

manca un serio censimento delle cascine caratteristiche presenze di un paesaggio ricco di caratteri identitari

soprattutto politiche di salvaguardia anche rispetto “al consueto affastellarsi di grandi spazi commerciali “lungo le direttrici stradali principali” e il proliferare di aree industriali fra loro non coordinate.

I barchessali della cascina Livelli, alle porte della città,sopravvissuta nell'area ex Scac e destinata alla distruzione

Sul paesaggio si ricorda che “è di competenza delle amministrazioni comunali governare responsabilmente letrasformazioni locali del paesaggio inteso nella sua accezione più ampia di bene collettivo che travalica visioni puntuali e localistiche” e si chiede di inserire nella normativa e nella cartografia del PGT le norme del Piano Paesistico Regionale.C’è anche una sonora tirata d’orecchie al Comune sulla previsione di “strada sud” in quanto ricadente in ambiti vincolati e “si chiede pertanto di rivalutare tale previsione anche in relazione all’impatto sul terreno agricolo” e, per Legambiente, l’importantissimo richiamo a scelte prioritarie “orientate alla riduzione del traffico e dell’inquinamento” attuale.

C’è poi una puntuale disamina degli ambiti di intervento di maggiore criticità di cui sarebbe troppo lungo esporre.

Molte osservazioni sono riprese dalla Provincia, che prevede molte prescrizioni anche di dettaglio, ma che non rinuncia a stigmatizzare gli interventi che metterebbero in pericolo il terrazzo morfologico e la rete ecologica.

In particolare si osserva anche come il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Po e del Morbasco rimanga relegato nel PGT a mere considerazioni burocratiche “..considerata la gestione per ora disomogenea del Parco del Po e del Morbasco”,  richiamando invece il Comune alla stesura dei programmi di attuazione e dei Regolamenti d’uso.

Non possiamo dilungarci e ovviamente rimandiamo ai testi originali. Ci chiediamo allora, di tutto questo apparato cosa è arrivato alla Commissione territorio? Cosa arriverà in Consiglio comunale? Ma soprattutto, ai cittadini cremonesi cosa è dato di sapere di tutto questo percorso e della città futura che li aspetta? E’ troppo chiedere che il Consiglio comunale batta un colpo e che gli organi di informazione dedichino a queste tematiche maggiore spazio magari pubblicando integralmente i testi che qui si richiamano? Grazie.

Il Direttivo Legambiente Onlus Cremona
ufficiostampa@legambientecremona.it

2013-06-30

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