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Editoria non profit. A rischio 3000 posti di lavoro| S.Lucci

| Scritto da Redazione
 Editoria non profit. A rischio 3000 posti di lavoro| S.Lucci

Editoria non profit, 50 milioni non bastano. L'allarme delle cooperative del settore: se non si troveranno altri 50 milioni di euro saranno a rischio circa 100 testate e 3000 lavoratori. Per quest'anno una buona notizia: nessun ulteriore taglio al fondo DI STEFANO IUCCI

Intanto una buona notizia: i contributi diretti per l’editoria cooperativa e no profit non subiranno ulteriori tagli nell’anno in corso, rimanendo, dunque, a 80 milioni circa. Questo ha annunciato questa mattina (30/10) il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Giovanni Legnini, nel suo intervento nel corso dell'assemblea promossa dall'Alleanza cooperative italiane comunicazione insieme a File, Federazione Italiana settimanali cattolici, Fnsi, Slc-Cgil, Uspi, Art.21. A parte questo, continua, la triste e nota contabilità del settore: in pochi anni i contributi diretti per l’editoria cooperativa e no profit sono passati, in un decalage costante e impressionante, da 245 a 80 milioni. Con in più, con la fine nel 2010 del diritto soggettivo al finanziamento, l’incertezza che tutte le aziende hanno nel redigere bilanci.

Visto il contesto, lo stanziamento nella legge di stabilità che si sta discutendo in queste ore di 50 milioni per rifinanziare il fondo, è un primo risultato positivo, ma non basta: "bisogna battagliare perché il Parlamento ne aggiunga altri 50". Questo, in estrema sintesi, il succo dell’intervento di Mario Primo Salani, presidente dell'Alleanza cooperative italiane comunicazione nel suo intervento odierno.

“Se non si troveranno altri 50 milioni di euro – ha detto Salani – saranno a rischio circa 100 testate e 2000-3000 addetti”. Non si tratta solo di una sacrosanta battaglia per la tutela del lavoro in un periodo di crisi come questo, ha aggiunto, ma anche della difesa e del rilancio “di un'idea di editore puro non controllato e non controllabile dal capitale e dalla finanza, che ha nella qualità e indipendenza dell'informazione e nella capacità di radicamento con le comunità i suoi punti distintivi”. Insomma il finanziamento pubblico dell’editoria non è elarginazione, ma garanzia del rispetto del dettato costituzionale che sottolinea la necessità di un’informazione libera, plurale e non costretta nei limiti del liberismo di mercato.

Anche Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, ha sottolineato l'importanza dello stanziamento previsto per il fondo dell'editoria nella legge di stabilià. “Però – ha aggiunto – servono fondi adeguati “da usare per tutelare il lavoro”, e “va assicurato il piano triennale che veniva chiesto”. La legge di stabilità prevede, va detto, questa prospettiva sui tre anni, ma con poste di bilancio inadeguate: 50 milioni per il 2014, ma solo 30 milioni per il 2015 e 2016. Stanziamenti che vanno incrementati e rispetto ai quali, ha detto Legnini, è necessario che anche il Parlamento faccia la sua parte, trovando adeguate e necessarie soluzioni. Su questo ultimo aspetto, deputati e senatori presenti, si sono detti disponibili a lavorare, a cominciare da Giorgio Lainati, pdl, membro della commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera, Vincenzo Vita ed Emilia De Biasi, senatori del Pd. L'obiettivo auspicato è quello di poter contare, nel prossimo triennio, su 80 milioni l'anno.

Lelio Grassucci, di Mediacoop, ha anche proposto un emendamento che renda possibile il reperimento di queste risorse: lo “spostamento” del pagamento di un vecchio debito dello Stato verso le Poste che grava impropriamente – insieme a un’altra quota che va alla Rai e ad altre voci minori – sul fondo per l’editoria. Il tutto, però, evitando la mannaia costante della spending review: lo scorso anno, come si ricorderà, l’impegno unitario di tutte le forze politiche era riuscito a trovare uno stanziamento straordinario di 45 milioni di euro da aggiungersi ai 50 già previsti. Poi, però, arrivò la spending review a sottrarne 15. Bisogna evitare che, una volta trovate le risorse, si ripeta uno scenario di questo tipo.

 

Fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2013/10/30/105979/editoria-non-profit-50-milioni-non-bastano

2013-10-31

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