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ADUC: ‘Prodotti pericolosi non alimentari di importazione: ‘solo’ 2500 nel 2014?’

«Troppo pochi. Qualcosa non funziona nell’Unione Europea?», si domanda il Presidente dell’ADUC Vincenzo Donvito

| Scritto da Redazione
ADUC: ‘Prodotti pericolosi non alimentari di importazione: ‘solo’ 2500 nel 2014?’

La Commissione Europea ha fatto sapere che nel 2014 è stato impedito l’ingresso in Unione Europea a 2.435 prodotti pericolosi non alimentari, essenzialmente giocattoli (28%) e prodotti d’abbigliamento (23%), ed essenzialmente provenienti dalla Cina (64%). Questo grazie a un sistema di allarme rapido che garantisce il passaggio delle informazioni tra Paesi membri e Commissione. L’aumento di segnalazioni, rispetto all’anno precedente, è stato del 3%. Grazie al nostro osservatorio c’è qualcosa che non ci torna, non sulla giustezza dei dati ma sull’efficacia dei controlli e forse sui sistemi di comunicazione comunitaria. Circa 2.500 prodotti pericolosi, per tutta l’Unione, con oltre 500 milioni di residenti, ci sembra un numero basso e, sostanzialmente, insignificante.

ADUC è solo una realtà associativa consumeristica italiana, con poco più di 160.000 iscritti, e sono diversi milioni coloro che vengono in contatto con noi, solo in Italia e per problemi italiani; persone con cui sviluppiamo rapporti e ci scambiamo informazioni. Inoltre, il nostro principale mezzo di iniziativa politico-economica è l’informazione: opinioni e notiziari generali e specifici, frutto di un monitoraggio quotidiano delle principali fonti di informazione (agenzie stampa e media) in italiano e nelle altre principali lingue dell’Unione (inglese, francese, spagnolo). Ebbene: in questa realtà associativa e di informazione circolano fatti e misfatti dove, circa 2500 prodotti pericolosi individuati sembrano un’inezia. Oppure i criminali mercati mondiali della contraffazione hanno così tanta paura dei sistemi di controllo dell’Unione che preferiscono avere il gioco facile coi facili mercati emergenti asiatici, e coi mercati colabrodo africani e latinoamericani, o rischiare il tutto per tutto con i ben controllati (almeno di nomea) mercati del nord America?

Mah! Ci si consenta il dubbio. E nel contempo, piuttosto che tranquillizzare i consumatori grazie ai presunti diffusi ed efficienti sistemi nazionali e comunitari di controllo, ci sia sempre consentito di allertarli per tutti i prodotti che acquistano, in ogni luogo, con ogni tipo di etichetta (che può essere anche contraffatta di per sé: ricordiamo che il marchio di conformità europea non è apposto in seguito al controllo di un’autorità, ma è un’autocertificazione dei singoli produttori). Ci capita spesso di dire e scrivere, per i più svariati motivi, che questa non è ancora l’Europa che vorremmo… lo confermiamo!

Vincenzo Donvito, Presidente ADUC

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