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Agostino Melega (CR) La Festa del Torrone sempre nei miei ricordi

L'idea nacque in me allorquando pensai di poter mettere in mostra a Cremona i magnifici figuranti del Palio d'Isola Dovarese, compresi i loro sbandieratori.

| Scritto da Redazione
Agostino Melega (CR)  La Festa del Torrone sempre nei miei ricordi

Agostino Melega (CR)  La Festa del Torrone sempre nei miei ricordi

 L'idea nacque in me allorquando pensai di poter mettere in mostra a Cremona i magnifici figuranti del Palio d'Isola Dovarese, compresi i loro sbandieratori.

Quando giunge tutti gli anni il giorno della "Festa del Torrone", non posso certo dimenticare il tempo in cui proposi questa manifestazione per la prima volta all'attenzione dei Cremonesi e delle televisioni locali e nazionali. A darmi una fondamentale mano furono Fulberto Ferragni, allora direttore dell'industria dolciaria Sperlari, "Ciuffo" Galimberti, allora socio della Vergani ed il signor Cinquetti della Dondi.

La scintilla scoppiò al seguito di una mia letterina a "La Provincia", qualche giorno dopo essere stato al Palio delle "Quattro Contrade". Scrissi semplicemente "Isolani vi amo!". Dopodiché fui invitato dagli stessi Isolani in giubilo a partecipare negli anni successivi come figurante alla loro festa. Un anno mi affidarono persino il compito di "mossiere", vale a dire quello del personaggio in costume che scandisce i tempi del Palio stesso. Per la prima "Festa del Torrone", ottenni il patrocinio del Comune, della Provincia di Cremona e della Regione Lombardia, attraverso l'assessore Ernesto Vercesi, che si premurò di organizzare la conferenza stampa di presentazione. Da parte mia pensai di coinvolgere Canale 5, i cui dirigenti mi dissero allora di essere molto interessati nel caso in cui ci fossero stati dei cavalli. Io risposi allora: "State tranquilli che i cavalli ci saranno". Ed infatti i cavalli ci furono, dopo un "incidente diplomatico" avvenuto qualche giorno prima in piazza del Duomo... (Continua)

Cr 13 novembre 2022

LA FESTA DEL TORRONE: SECONDA PUNTATA

Nel tempo in cui misi in cantiere l'idea della prima "Festa del Torrone", incontravo spesso mons. Luigi Tantardini, sulla strada che portava a casa sua, nel viottolo acciottolato posto dietro il  Duomo di Cremona. Qui, un giorno, egli mi confidò che lì, proprio di fianco a casa sua, vi era ubicata in un tempo lontano la reggia dell'imperatore Federico II di Svevia. Ebbene, quando gli accennai al mio proposito, egli mi consigliò di prendere contatto, a Parigi, con uno studioso dell'Università della Sorbona, grande esperto della storia degli Sforza, e soprattutto di Francesco condottiero, sposo di Bianca Maria Visconti. Questo motivato dal fatto che fu proprio durante il loro banchetto matrimoniale che la tradizione vuole sia stato presentato, per la prima volta al mondo, lo squisito "dolce mandorlato" della città del Torrazzo, divenuto in seguito una delizia gustativa famosa in tutto il mondo.  In attesa di tale contatto culturale e strategico, mi recai intanto presso l'Archivio di Stato di Milano, dove ebbi modo di leggere le lettere innamorate inviate da Bianca Maria, già sposa, al marito mercenario, intento a far la guerra in ogni dove...

cr 15 novembre 2022

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