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AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE : Latte, suini, ambiente, avicolo

| Scritto da Redazione
AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE : Latte, suini, ambiente, avicolo

OSSERVATORIO AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE
Notiziario n.10 del 23/12/2013
LATTE: Il Consorzio del Parmigiano Reggiano chiede chiarezza all’Ice e a Ballarò
E’ stata ferma e decisa la replica del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, all’indomani della messa in onda della trasmissione Ballarò, trasmessa da Rai3 il 10 dicembre scorso. Durante la puntata infatti, il presidente dell’Ice (Istituto commercio estero) Riccardo Maria Monti, all’interno di un più ampio discorso, si è lasciato sfuggire che per la produzione delle forme di Parmigiano Reggiano il nostro Paese deve attingere a latte di provenienza estera. Alai, attraverso una nota scritta inviata a Monti e alla redazione di Ballarò, ha contestato il contenuto di tali affermazioni “che potrebbero creare pregiudizio sull’immagine del prodotto e sulla corretta informazione del consumatore”. Alla lettera del presidente del Consorzio, Monti ha risposto dicendosi “dispiaciuto del fatto che una frase di più ampio respiro sia stata interpretata in un modo che non corrisponde al mio pensiero”. Anche la redazione di Ballarò, durante la puntata del 17 dicembre, ha provveduto a rettificare e puntualizzare che il Parmigiano Reggiano si ottiene solo ed esclusivamente con latte prodotto nelle stalle italiane e sul territorio di riferimento.

SUINI: Rabobank vede in crescita la produzione mondiale targata 2014

Per il comparto suinicolo mondiale il penultimo trimestre dell’anno è stato positivo. Lo certificano le analisi condotte periodicamente da Rabobank, il colosso finanziario olandese secondo il quale l’indice dei prezzi dei suini di Brasile, Cina, USA, Canada e Unione Europea ha proseguito nella tendenza al rialzo, scaturita addirittura in un +162% nel mese di agosto. Nel confronto con il trimestre precedente (aprile-maggio-giugno), i prezzi dei suini sono aumentati nell’ordine di due cifre percentuali in quasi tutte le principali regioni di produzione. Le ragioni risiedono in un’offerta inferiore al previsto registrata in USA e in Europa, unita alla forte richiesta di carne da importare. Per quanto riguarda l’anno che sta per arrivare, gli analisti di Rabobank ritengono che la diminuzione dei costi alimentari favorirà la lenta ricostituzione del patrimonio suinicolo.

AMBIENTE: Aree vulnerabili ai nitrati, in Lombardia uno studio per rivedere i perimetri

La Regione Lombardia presenterà a breve uno studio preliminare condotto dall’Università di Milano, secondo il quale la responsabilità degli agenti inquinanti sul territorio vulnerabile ai nitrati, un’area pari a circa 800mila ha, non deve essere addebitata esclusivamente al mondo agrozootecnico. Si tratta in pratica di un lavoro che in qualche misura anticipa lo studio che sta conducendo l’Ispra (v. Notiziario Agrifood del 12 novembre) e che punta a una ridefinizione della perimetrazione delle aree vulnerabili. “Le relazioni basate su dati scientifici certi – ha dichiarato in una nota l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava – anticipano le ricerche che Ispra sta portando avanti e non fanno altro che avvalorare la tesi secondo la quale è arrivato il momento di accettare il fatto che i fattori inquinanti di suolo e acqua non possono essere totalmente scaricati sul mondo agrozootecnico”. La ricerca di Ispra, che sul tema dell’inquinamento detiene comunque l’ultima parola, dovrebbe essere presentata nella primavera 2014.

AVICOLO:Uova, dopo un inizio incerto il 2013 chiude in positivo

Per il comparto nazionale delle uova il 2013 chiuderà un bilancio positivo. Confermato sostanzialmente il dato produttivo dello scorso anno, circa 12 miliardi di uova prodotte, le ultime quotazioni registrate il 16 dicembre al mercato di Forlì si sono fermate a 1,29euro/kg, con un incremento del 5,4% rispetto alla media storica degli ultimi 5 anni.

“Sul fronte delle quotazioni – analizza l’economista Gianluca Bagnara – la prima parte del 2013 si è caratterizzata per i prezzi particolarmente bassi registrati a inizio anno e per gli alti costi dei mangimi. Nella seconda parte invece abbiamo assistito a un’inversione di tendenza che ha portato a un riequilibrio del settore anche e grazie a un calo significativo dei costi alimentari, che nella produzione di galline ovaiole rappresenta pur sempre il 55% della spesa totale da sostenere da parte degli allevatori.  La diminuzione dei prezzi delle materie prime quindi ha inciso, una riduzione dovuta sia ai buoni raccolti di granaglie avvenuti nell’emisfero sud del mondo, sia e soprattutto alla fine della speculazione finanziaria internazionale che da diverso tempo gravitava sul mondo delle materie prime”.

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2013-12-25

 

 

 

 

 

 

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