Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 18.03

Al Consiglio Regionale è impasse sulla riforma dei trasporti lombardi| M.Cazzulani

| Scritto da Redazione
Al Consiglio Regionale è impasse sulla riforma dei trasporti lombardi| M.Cazzulani

Nella V Commissione manca l'accordo sulla divisione della Lombardia in  bacini locali. Giunta e Maggioranza propongono il mantenimento dei confini  provinciali con qualche ritocco, mentre l'opposizione sostiene l'istituzione
di tre sole macroaree. "E' un Progetto di Legge serio, che riguarda posti di  lavoro" ha evidenziato il Presidente, Giorgio Pozzi, del Popolo della  Libertà. "E' una questione di maggiore efficienza dell'offerta e  modernizzazione dei servizi" ha evidenziato Stefano Tosi, del Partito  Democratico della Lombardia.

L'articolo settimo inceppa una legge di primaria importanza per Regione  Lombardia. Nella seduta di giovedì, 8 Marzo, i Consiglieri regionali della V  Commissione "Territorio" hanno affrontato il Progetto di Legge 103 per la
regolamentazione del sistema dei trasporti regionali: un problema ancora  insoluto da due Legislature.

Puntuali, le divergenze sono emerse al momento del voto sull'Articolo  Settimo del P.D.L., che suddivide la Lombardia in bacini territoriali, a cui  spettano la governance dei trasporti, la fissazione delle tariffe, e la cura
della qualità del servizio offerto alla cittadinanza.

La proposta, che è pervenuta al Consiglio dalla Giunta Regionale, ed è  sostenuta dai gruppi della maggioranza - Popolo della Libertà e Lega Nord -  istituisce sette sottoaeree quasi corrispondenti alla suddivisione  amministrativa provinciale: Bergamo, Brescia, Como-Varese, Cremona-Mantova,  Lodi-Pavia, e Milano-Monza.

Differente la soluzione proposta dall'opposizione, che, con un emendamento -  presentato dal Partito Democratico della Lombardia, e sostenuto da  Sinistra-Ecologia-Libertà - ha proposto l'accorpamento dei bacini in tre
macroaree: Bergamo-Sondrio-Lecco-Como-Varese, Milano-Monza-Pavia-Lodi, e  Brescia-Cremona-Mantova.

Parere contrario alla proposta delle opposizioni è stato espresso dal  Consigliere Pierluigi Toscani, della Lega Nord-Padania, che ha sottolineato  come tra le Amministrazioni Locali non sia stato raggiunto alcun accordo per
la fusione dei sistemi di trasporto provinciali e, pertanto, l'attività  della Commissione rischierebbe di imporre scelte che i soggetti territoriali  non hanno compiuto, oppure che hanno rifiutato.

Pronta la risposta di Franco Mirabelli del Partito Democratico della  Lombardia, che ha illustrato come, a sua notizia, un accordo sia stato  siglato tra l'Assessore regionale ai Trasporti di Regione Lombardia,  Raffaele Cattaneo e il suo collega del Comune di Milano, Pierfrancesco  Maran. In virtù di quest'intesa, che interessa il 60% del flusso complessivo  del trasporto regionale, l'esponente di opposizione ha evidenziato la  necessità di accettare la riduzione dei bacini di governance proposta dal  suo schieramento.

Critiche a quest'affermazione sono state sollevate da Stefano Zamponi  dell'Italia dei Valori, il quale ha evidenziato come, a suo parere,  dell'accordo Cattaneo-Maran non vi sia conferma alcuna. Per questa ragione,
il Consigliere ha esortato la Commissione a continuare nei lavori, a  prescindere dalle notizie che, sempre secondo lui, sarebbero in possesso di  un solo suo collega.

"La redistribuzione dei bacini è una questione seria e delicata - ha  risposto Ugo Parolo della Lega Nord-Padania - da essa dipende la governance  del territorio e dei trasporti in esso ubicati. Non possiamo affrontare la
questione seguendo gli interessi delle singole città o logiche di  appartenenza partitica".

"Non è una questione di appartenenza ideologica, bensì di razionalizzazione  dei trasporti - ha risposto Stefano Tosi del Partito Democratico della  Lombardia - bacini più ampi garantiscono non solo una governance differente,
ma una mobilità più moderna. Milano ricopre una fetta significativa della  materia: il suo ruolo non può essere equiparato a quello delle altre  province".

Una soluzione - in parte salomonica, in parte dettata dalla stanchezza dopo  tre ore di seduta - è stata presa dal Presidente, Giorgio Pozzi, del Popolo  Della Libertà, che ha optato per il rinvio della discussione e per la  sospensione dei lavori. Come ha dichiarato, la decisione della Giunta di  mantenere la suddivisione della Lombardia in sette bacini è dettata dalla  volontà di preservare uno status da cui dipendono molti posti di lavoro.

Un ulteriore elemento, che aggiunge carne al fuoco alla faccenda.  L'approvazione della riforma dei trasporti della Lombardia è, così, sempre  più intricata, e lontana dall'essere approvata in tempi corti.

Matteo Cazzulani

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