Volevo fare dell’ironia, pura e semplice ironia, quando scrissi la nota “La vittoria di Berlusconi”, perché, ben lungi dal riconoscere la sconfitta subita, il cavaliere aveva alzato il tiro sostenendo che in fondo era andata bene, molto meglio di quanto temesse.
Scrissi così:
Sommando, quindi:
i voti al partito,
i voti delle lista civiche,
i voti della Lega,
i voti degli indipendenti della Lega,
i voti di Tosi,
i voti degli astenuti,
il consenso al cavaliere tornerebbe agli antichi splendori, superando il 75%,
il tono ironico dovrebbe risultare chiaro… invece NO e ci pensa Al Fano ad elencare per vere le mie affermazioni-burla.
Ha detto Al Fano che il PdL è ancora il maggior partito d’Italia, in quanto gli elettori più fedeli hanno scelto l’astensione per dare un segnale e avanzare la richiesta di un nuovo progetto (Il discorso del predellino 2 ?); ma sono voti del PdL, che torneranno all’ovile (come le pecore al tramontar del sole); ha parlato anche dei voti della Lega e del dibattito in corso per ricostituire quella magnifica coalizione che tanto bene ha fatto…alle loro tasche ed ha fatto un accenno al grande risultato di Tosi.
E’ evidente che non si può scherzare: essere presi sul serio su alcune battute fin troppo evidentemente ironiche deprime, perché emerge la totale mancanza di fantasia, tant’è che anche le battute a mo’ di sfottò vengono copiate e messe in circolazione come accertate verità.
Mi rimane un dubbio: non è che Al Fano, nel dibattito che si sta sviluppando con la Lega, ha incontrato Bossi riservatissimamente per rinnovare i fasti che furono ? In tal caso devono essersi incontrati in una bettola, per non dare nell’occhio; così un bicchiere tira l’altro e al culmine dell’etilismo da pessimo vino padano, si è messo a sproloquiare sulle fortune future del PdL che, generosamente, invita a condividere.
Spero che adesso la sbronza gli sia passata.
Rosario Amico Roxas
