Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 23.10

Alla Camera un primo passo in avanti per lo sviluppo sostenibile del biometano agricolo

Gattoni (Cib): ''Auspichiamo che si concluda positivamente il passaggio parlamentare con l'approvazione definitiva del testo''

| Scritto da Redazione
Alla Camera un primo passo in avanti per lo sviluppo sostenibile del biometano agricolo

Il nuovo decreto Semplificazioni che avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta per le rinnovabili italiane, accelerando il ritmo delle istallazioni impiantistiche, si è presentato in partenza come un mezzo flop ma le ultime correzioni in corsa sul biometano riportano adesso un briciolo d’ottimismo.

Alla Camera sono stati infatti approvati – nelle commissioni congiunte Affari costituzionali e Ambiente – degli emendamenti al Dl Semplificazioni che introducono importanti misure di snellimento delle procedure per lo sviluppo del biogas e biometano agricolo, accogliendo le richieste da tempo sollecitate dal settore.

«Siamo soddisfatti di questo primo passaggio parlamentare che rimarca l’attenzione politica al contributo dell’agricoltura al raggiungimento degli obiettivi climatici e alle problematiche, anche amministrative, affrontate dal settore in questi anni», commenta il presidente del Consorzio italiano biogas (Cib) Piero Gattoni.

In particolare, grazie al lavoro svolto dai diversi gruppi parlamentari è stata introdotta una norma volta a fornire delle indicazioni che agevolino l’iter di qualifica degli impianti per la produzione di biometano avanzato, nel rispetto delle indicazioni della Direttiva comunitaria di riferimento. Sempre in favore del pieno sviluppo del biometano da immettere in rete è stato snellito l’iter di allaccio alla rete gas, facendolo rientrare nell’ambito di applicazione della procedura prevista dal Dlgs 387/03.

È stato anche approvato l’emendamento che accoglie la nostra richiesta di semplificazione nella gestione degli impianti fino a 300kW incentivati ai sensi della legge 145/2018, superando l’obbligo di utilizzo esclusivo degli effluenti zootecnici e delle materie delle aziende realizzatrici. Con questa misura si permette di sviluppare sinergie territoriali tra aziende vicine e valorizzare così reflui e sottoprodotti che possono essere utilizzati per produrre energia rinnovabile e digestato, fertilizzante organico in grado di riportare sostanza organica al suolo.

«Il settore primario – osserva Gattoni – è pronto ad accogliere le sfide di transizione ecologica e assumere un ruolo importante nel rilancio dell’economia del Paese. Per seguire la tabella di marcia delineata dal Pnrr e valorizzare appieno il potenziale di biogas e biometano in agricoltura occorre partire dallo snellimento degli iter e da norme di indirizzo chiare e applicabili. Auspichiamo che si concluda positivamente il passaggio parlamentare con l’approvazione definitiva del testo».

Le potenzialità inespresse del comparto, del resto, sono ancora molto ampie:  l’Italia con i suoi 2mila impianti (l’80% dei quali è in ambito agricolo) è già oggi il secondo produttore di biogas in Europa e il quarto al mondo, ma di fatto secondo il Cib solo il 15% dei reflui zootecnici viene trattato in biodigestori che producono biometano. Nei prossimi 10 anni questa percentuale potrebbe salire al 65%, passando da una produzione annua pari a 1,5 miliardi di mc di biometano a una da 6,5 miliardi, contribuendo in modo sensibile a migliorare sia la sostenibilità del comparto agricolo sia quella dell’intero Paese.

Il biogas è costituito infatti principalmente da metano (CH4) e da anidride carbonica (CO2) ed è una fonte energetica rinnovabile, poiché la produzione di energia elettrica tramite biogas emette in atmosfera CO2 di origine non fossile e dunque ad impatto climatico neutro. Dunque, come dettagliano da Legambiente, anche il biometano è un gas rinnovabile, prodotto da un processo di trasformazione della materia organica tramite digestione anaerobica, cioè priva di ossigeno, e gli impianti che permettono questa trasformazione rappresentano anche la soluzione ottimale per il trattamento di rifiuti organici differenziati, scarti dell’agroalimentare, deiezioni animali e fanghi di depurazione. Si risolve il problema del loro smaltimento e dalla loro lavorazione si ottengono due prodotti di vitale importanza, il biogas e il digestato da trasformare in compost di qualità. Il primo, trasformato in biometano, sostituisce il gas naturale di origine fossile, che sappiamo essere uno dei principali nemici del clima, e può essere immesso nella rete di distribuzione per consumi domestici o per i trasporti. Il secondo può essere riutilizzato in agricoltura, restituendo carbonio ai suoli e permettendo la riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici.

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