Sabato, 27 luglio 2024 - ore 03.37

Amnesty BANGLADESH: I RITORNI DEI RIFUGIATI ROHINGYA DEVONO ESSERE SICURI, VOLONTARI E DIGNITOSI

Amnesty International ha chiesto al governo del Bangladesh di tenere fede al suo impegno affinché i rifugiati rohingya vengano rimpatriati solo in condizioni sicure, volontarie e dignitose.

| Scritto da Redazione
Amnesty BANGLADESH: I RITORNI DEI RIFUGIATI ROHINGYA DEVONO ESSERE SICURI, VOLONTARI E DIGNITOSI

Amnesty BANGLADESH: I RITORNI DEI RIFUGIATI ROHINGYA DEVONO ESSERE SICURI, VOLONTARI E DIGNITOSI

Amnesty International ha chiesto al governo del Bangladesh di tenere fede al suo impegno affinché i rifugiati rohingya vengano rimpatriati solo in condizioni sicure, volontarie e dignitose.

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Il segretario generale di Amnesty International ha incontrato il primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina

In un incontro con il primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina, il segretario generale di Amnesty International, Salil Shetty, ha riconosciuto la generosità che il paese ha mostrato a quasi un milione di rifugiati rohingya costretti a lasciare le loro case nello stato di Rakhine in Myanmar a causa dei crimini contro l'umanità commessi dall’esercito di Myanmar.

"In un periodo in cui molti stati hanno voltato le spalle senza pietà alle persone in fuga dalle persecuzioni, il Bangladesh ha mostrato un'enorme generosità aprendo le porte a circa 700.000 rifugiati", ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International. "Questo atto di generosità ha fatto guadagnare al paese un'enorme benevolenza e ci auguriamo che il Bangladesh terrà fede al suo impegno di sostenere i rifugiati rohingya finché non sarà possibile per loro fare ritorno in condizioni sicure, volontarie e dignitose".

Salil Shetty ha inoltre riaffermato la posizione di Amnesty International secondo cui l'esercito di Myanmar deve essere ritenuto responsabile dei crimini contro l'umanità commessi contro i rohingya.

Durante la visita ai campi profughi nell’area di Cox's Bazar, Salil Shetty ha incontrato diversi rifugiati che hanno raccontato gli orrori subìti, nonché i dettagli di come precedenti campagne di violenza da parte dell'esercito di Myanmar li abbiano costretti ripetutamente a cercare rifugio oltre il confine, in Bangladesh.

Anche i bambini rohingya, a cui è stata negata l'opportunità di proseguire gli studi sin dal loro arrivo nell’area di Cox's Bazar ad agosto 2017, necessitano di grande attenzione.

"Il Bangladesh non può essere lasciato solo ad affrontare questa crisi.

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