Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 19.25

Ancora alberi tagliati in città.

| Scritto da Redazione
Ancora alberi tagliati in città.

Sabato 9 Aprile la scure si è abbattuta su alcune
robinie di Via Fabio Filzi - quartiere S.Ambrogio - e
da quanto abbiamo appreso dai giornali le operazioni di
"manutenzione del verde" proseguiranno per tutta la
settimana anche in altre zone della città.
E' buffo oltre che triste leggere sui cartelli di
divieto di sosta "manutenzione del verde" e poi vedere
che con il termine "manutenzione" si intenda a volte
anche lo sradicamento di piante vecchie di almeno 100
anni come è successo in via Rosario.
Via Fabio Filzi, fino a pochi decenni or sono, era come
altre strade cittadine un vero e proprio viale:
dall'incrocio con via S.Francesco d'Assisi e fino alla
tangenziale era fiancheggiata da robinie.
Poi nel tempo sono state tagliate, in silenzio, senza
che nessuno dicesse niente e senza che venissero,
tranne in rari casi, sostituite da nuove piante.
La maggior parte delle aiuole che ospitavano gli
esemplari sono state prima riempite di ghiaia, poi
coperte da catrame e trasformate in parcheggio.
Ci domandiamo per quale motivo questi alberi vengono
tagliati di bel netto; apparentemente infatti non ci
sembrano malati o prossimi al crollo.
Se fossero pericolanti si sarebbe dovuto chiudere da
tempo le zone adiacenti al transito dei pedoni o alla
sosta delle auto...
Ci domandiamo, nel caso il taglio delle piante sia
legato allo stato di salute degli esemplari, perchè il
comune non è intervenuto prima.
Ci sembra che ancora una volta il comune abbia
sbagliato i tempi: infatti, in tal caso, le piante
andavano rimosse lo scorso autunno, così da poterle
sostituire alla volta di ottobre/novembre con nuove
essenze in modo da avere già questa estate un minimo di
corredo arboreo...
Qualcuno potrebbe obiettare che in fondo si tratta di
piante considerate infestanti: allora perchè nel corso
degli anni passati ne sono state piantate in diverse
zone della città? La robinia è sì una piante
infestante, ma in natura.
In ambito cittadino non causa più danni di altre
essenze di "importazione" e il problema, se esiste, va
risolto impedendo colonizzazioni spontanee, non col
taglio di esemplari sani e di almeno 30 anni di età.
Ci domandiamo se il Comune, ancora una volta, vuole
giocare d'anticipo e prima che arrivino i criteri
regionali a tutela delle piante storiche e monumentali,
taglia tutto quello che può per evitare che certi
"lacciuoli", per usare un termine caro agli
amministratori, impediscano lo "sviluppo" di Cremona.
Ci domandiamo come possa un comune programmare lo
sviluppo futuro della città se non è in grado di
programmare cose basilari come l'ordinaria manutenzione
del verde pubblico... o almeno di ciò che ne rimane in
zone sempre più ampie: "mozziconi" di tronchi o asfalto
e cemento al posto di aiuole.

Luci Cremona

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