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Anziani Allarme lupo: nel lodigiano branchi sempre più vicini alle zone residenziali

Cia Centro Lombardia: numero di lupi in aumento, temiamo per l’incolumità del bestiame e delle persone

| Scritto da Redazione
Anziani Allarme lupo: nel lodigiano branchi sempre più vicini alle zone residenziali

Anziani Allarme lupo: nel lodigiano branchi sempre più vicini alle zone residenziali

Cia Centro Lombardia: numero di lupi in aumento, temiamo per l’incolumità del bestiame e delle persone



  Milano, 17 gennaio - Cia Agricoltori Centro Lombardia, a seguito del costante aumento di segnalazioni, si dichiara fortemente preoccupata circa il crescente aumento della presenza di lupi nel territorio lodigiano, con il conseguente pericolo non solo per il bestiame ma anche e soprattutto per gli esseri umani.

Negli anni passati la proliferazione del lupo riguardava zone in prossimità delle montagne, quindi territori impervi e meno antropizzati, oggi invece stanno aumentando sempre più gli avvistamenti in zone anche residenziali nei territori pianeggianti, con il rischio sempre più alto di attacchi verso le persone.



Le notizie di attacchi al bestiame sono all’ordine del giorno, ma solo qualche giorno fa un agricoltore di Somaglia (Lodi) ha segnalato, con tanto di immagini delle fototrappole posizionate fuori dalla sua abitazione, di aver ricevuto la “visita” di fronte alla propria casa di un branco composto da dieci lupi.



La proposta di dicembre della Commissione Ue, ovvero il passaggio dello status del lupo da "strettamente protetto" a "protetto", va nella giusta direzione sia a salvaguardia della specie che a tutela degli agricoltori e delle aziende zootecniche, soprattutto nelle aree interne e rurali del Paese. Sono tuttavia necessarie delle deroghe per poter intervenire quanto prima a difesa degli allevamenti, ma soprattutto della cittadinanza.



Non è infatti una questione di protezione del bestiame e della correlata perdita economica degli agricoltori, che già stanno vivendo un periodo storico di grande difficoltà, ora la faccenda è più seria. Questa estate nessun agricoltore vorrà irrigare di notte i terreni, piuttosto che entrare nel mais anche nelle ore diurne, e la paura di incontrare un lupo o, peggio, un branco affamato, si sta diffondendo alla stessa velocità con cui questi predatori stanno ampliando le proprie zone di caccia.  



Anche per i cittadini dei paesi in prossimità dei terreni agricoli e degli allevamenti la situazione si fa sempre più pericolosa: le persone devono preoccuparsi della propria incolumità ogni volta che escono di casa, così come devono preoccuparsi dei familiari più indifesi, bambini e anziani, e anche dei propri animali domestici.



Cia Agricoltori Centro Lombardia si appella quindi agli amministratori locali, ma anche ai livelli più alti della politica nazionale, per favorire l’istituzione di deroghe al fine di intervenire a difesa delle persone e del bestiame. Gli strumenti in mano agli agricoltori non sono più sufficienti, servono ulteriori incentivi per la creazione di reti e recinzioni, oltre ad un piano di contenimento più efficace, piuttosto che l’abbattimento mirato. Il timore è che prima o poi la paura prenda il sopravvento e spinga le persone ad intervenire in modo autonomo, con il rischio di compromettere l’equilibrio ecosistemico o, ancora peggio, mettendo in pericolo la propria vita e quelle altrui per contenere il fenomeno dell’aumento dei lupi e dei loro attacchi.



 Cia Agricoltori Centro Lombardia

Ufficio stampa

 

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