Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 10.04

APPROVATO IL BILANCIO DI AEM CREMONA SPA

| Scritto da Redazione
APPROVATO IL BILANCIO DI AEM CREMONA SPA

L’Azienda pubblica si conferma un punto di riferimento per lo sviluppo e la qualità della vita di Cremona. Nel corso dello scorso anno oltre 6 milioni di euro per gli investimenti. La perdita 2012 coperta con le riserve, migliore la prospettiva del 2013.

“Aem Cremona è un punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo e la qualità della vita della città ed un partner decisivo per il Comune di Cremona nello sforzo di mantenere ed incrementare il livello dei servizi pubblici locali”. Con queste parole il Sindaco di Cremona Oreste Perri ha aperto questa mattina i lavori dell’Assemblea dei soci di Aem Cremona spa chiamata ad approvare il bilancio 2012. “La perdita- ha concluso il Sindaco- sarà coperta con le riserve. Questo risultato conosciuto ed atteso non inficia il buon lavoro che è stato fin qui fatto e che ha consentito solo nel 2012 di realizzare investimenti per la città per 6 milioni di euro. Al di là delle polemiche strumentali di qualcuno, sono certo che i cremonesi non hanno dubbi sul buon lavoro fin qui svolto dall’Azienda pubblica. ”

Nel corso dell’Assemblea sono stati evidenziati altri significativi elementi di bilancio.

La situazione  patrimoniale evidenzia un totale attivo patrimoniale di 245 milioni di cui 130 milioni di immobilizzazioni tecniche e 93 milioni di partecipazioni finanziarie a fronte di una Posizione Finanziaria Netta (indebitamento finanziario) di 84 milioni di euro e di un patrimonio netto di 113 milioni di euro. La posizione finanziaria netta pur in presenza di un risultato gestionale negativo e degli investimenti realizzati  è migliorata di circa 2 Ml di euro.

Il conto economico dell’esercizio presenta una perdita dell’esercizio 2012 pari ad 1 milione 900 mila euro. Le principali motivazioni che hanno determinato la perdita di esercizio sono state principalmente la riduzione del 50% del dividendo da LGH, l’incremento della mancata copertura dei costi dei servizi erogati per conto dell’amministrazione comunale (gestione calore, illuminazione pubblica, servizi alla mobilità) oltre alla rilevazione d’insussistenze di crediti per servizi erogati in precedenti esercizi. Il rendiconto economico evidenzia l’incremento della redditività della gestione delle aree di sosta anche dopo l’investimento operato alla fine del 2011 di acquisizione della società proprietaria del parcheggio Massarotti.

AEM ha continuato anche nel 2012 nei programmi d’ investimento sulle dotazioni infrastrutturali al servizio della città (vedi CICLO IDRICO, ILLUMINAZIONE PUBBLICA, FIBRA OTTICA) ed ha altresì continuato nell’erogazione di servizi essenziali per la vita cittadina pur senza avere riconosciuto pienamente il ristoro dei costi sostenuti.

Relativamente al 2012  sono stati realizzati investimenti di mantenimento e sviluppo delle reti di proprietà per oltre 6 milioni di euro nell’ambito del ciclo idrico integrato, della rete di fibra ottica per la connettività veloce, dell’illuminazione pubblica e delle infrastrutture nel sottosuolo (cavidotti) e la realizzazione di  impianti fotovoltaici su due scuole comunali, a ciò vanno aggiunti investimenti realizzati in ambito cittadino da LGH per circa 15 milioni di euro.

La perdita dell’esercizio 2012 non richiede alcun intervento da parte del socio (Comune di Cremona) essendo contenuta nell’ambito delle riserve disponibili nel bilancio aziendale e la prospettiva per l’esercizio in corso è di netta inversione essendo il risultato 2012 determinato in maniera sostanziale da fattori straordinari peraltro da tempo conosciuti e monitorati.

L’occasione dell’assemblea di bilancio è stata utile per ricordare che le evoluzioni normative degli ultimi quindici anni hanno modificato sostanzialmente il quadro regolatorio dei servizi pubblici e le aziende pubbliche locali, facendo cessare progressivamente l’attività monopolistica per garantire la concorrenza ed hanno reso, tra le altre cose,  obbligatori scorpori e separazioni societarie che non rientravano certamente negli obiettivi di chi negli anni ha ricoperto ruoli di responsabilità ed ha operato per la massima integrazione aziendale.

La variabile normativa e la crescente competitività commerciale avrebbero potuto incidere pesantemente, come in alcuni territori diversi dal nostro è peraltro accaduto, sia sui livelli occupazionali sia su quello degli investimenti infrastrutturali su reti ed impianti.

Invece oltre alla salvaguardia piena dei livelli occupazionali gli investimenti messi in campo a servizio della città di Cremona ed in alcuni casi dell’intero territorio provinciale sono stati negli ultimi quindici anni di circa  200 milioni di euro di euro e l’importante mole di investimenti è stata  realizzata con le dotazioni generate dall’attività aziendale non impegnando il bilancio comunale per quanto riguarda tutto l’ambito dei servizi locali.  Alcuni esempi per tutti: l’impianto di termovalorizzazione, l’impianto di potabilizzazione e la rete di fibra ottica, la rete di pubblica illuminazione e del teleriscaldamento. Grazie a questi investimenti Cremona con la sua dotazione impiantistica è tra le poche città ad essere potenzialmente autosufficienti dal punto di vista energetico e sostanzialmente autonoma nell’attività di smaltimento dei rifiuti urbani.

L’intensità degli investimenti relativi ciclo idrico integrato senza attendere le risorse generate dalle autorità d’ambito, che ha indubbiamente impegnato ingenti risorse finanziarie pur in assenza di un quadro certo di adeguamento tariffario, ha consentito la continuità nell’erogazione di acqua potabile che senza i trattamenti effettuati con i nuovi impianti non sarebbe stata possibile. Gli impegni finanziari assunti per avere la garanzia di autonoma determinazione della gestione del ciclo idrico hanno fatto si che ora il Comune di Cremona possa trovarsi ad essere l’azionista di riferimento del nuovo soggetto gestore provinciale.

L’efficienza e l’utilità aziendale non è mai stata misurata in termini di dividendi, che negli anni sono stati mediamente nell’ordine di centinaia di migliaia di euro e quindi residuali rispetto agli apporti/benefici complessivamente generati in termini di capacità di investimento e di erogazione di servizi locali qualitativamente buoni pur spesso senza una totale copertura in termini di risorse da parte del bilancio comunale.  Nel 1996 l’attivo patrimoniale era pari a 155 milioni senza indebitamento finanziario, nel 2012 l’attivo patrimoniale è pari a 245 milioni con un indebitamento finanziario pari a 85 milioni di euro, il saldo numerico è invariato ma la dotazione di impianti, reti di servizio alla città oggi a seguito di investimenti per circa 200 milioni di euro è decisamente all’avanguardia a livello nazionale.

Risulta quindi evidente che l’azione fin qui svolta non  ha condotto a nessuna dissipazione del patrimonio costruito in ormai quasi cento anni di storia ma al contrario ha saputo generare investimenti per il presente ed il futuro della comunità cremonese.

2013-06-28

 

1441 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria