AST VAL PADANA INTEGRATO IL PROTOCOLLO D’INTESA ‘SCUOLA SPAZIO DI LEGALITÀ’
PROTOCOLLO PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DEI FENOMENI LEGATI ALLE DIVERSE FORME DI DIPENDENZA, DEL BULLISMO E CYBERBULLISMO, DEL DISAGIO SOCIALE MINORILE E PER LA PROMOZIONE DELLA LEGALITÀ
PREFETTURA, ATS DELLA VAL PADANA E UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI CREMONA INTEGRANO IL PROTOCOLLO D’INTESA “SCUOLA SPAZIO DI LEGALITÀ”, VALORIZZANDO LE AZIONI DI PREVENZIONE COORDINATE DA ATS.
Prevenire e contrastare i fenomeni legati alle varie forme di dipendenza, al bullismo e al cyberbullismo e ad altre forme di disagio sociale minorile, attraverso lo sviluppo e il consolidamento di accordi di sistema e buone prassi in ambito scolastico: sono questi gli obiettivi prioritari alla base del Protocollo d’intesa “Scuola spazio di legalità” firmato dalla Prefettura di Cremona, dall’ ATS della Val Padana e dall’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) di Cremona.
Il Documento – redatto sulla base di un Protocollo Regionale siglato tra Regione Lombardia, Prefettura di Milano (quale capofila per le Prefetture delle province lombarde) e Ufficio Scolastico Regionale - nasce dalla rilevazione di un aumento di situazioni di disagio correlate al fenomeno delle dipendenze e ad atti di bullismo anche in ambito scolastico. La scuola e gli insegnanti rivestono un ruolo fondamentale nella tutela della salute e del benessere degli alunni e del rispetto della legalità all'interno degli spazi scolastici. Pertanto, l’ATS della Val Padana, attraverso il Catalogo “La Salute a Scuola: Progettare in rete”, promuove lo sviluppo di programmi validati di rinforzo delle life skills come prevenzione alle varie forme di dipendenza e contrasto al disagio sociale. L’intervento precoce in situazioni a rischio da parte dei Servizi Territoriali competenti rappresenta un punto di forza per il contrasto dei fenomeni di dipendenza e degli atti di bullismo fin dalla loro prima manifestazione.
Il Protocollo sancisce l’impegno dei firmatari alla costruzione di in una rete interistituzionale che coinvolga come soggetti attivi anche le ASST di Crema e Cremona, i dirigenti scolastici, i direttori dei centri di formazione professionale di Casalmaggiore, Crema, Cremona e Soresina, tutte le forze dell’ordine, la Polizia Municipale di Cremona e il Terzo settore.
Il Documento definisce in modo articolato ruoli e procedure condivise da attuare negli Istituti scolastici in seguito alla segnalazione di episodi legati al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti legali o illegali o atti di bullismo, anche attraverso interventi di prevenzione e presa in carico mirata.
“Non appena ho assunto il mio incarico – sottolinea il Prefetto della Provincia di Cremona, Corrado Conforto Galli - ho avuto modo di conoscere presto la realtà di successo che rappresenta questo protocollo, ormai da anni, per la nostra rete socio-didattica territoriale; un vero e proprio fiore all’occhiello che mi riempie di orgoglio e che seguo sempre con attenzione nei suoi sviluppi, nella sua diffusione e nei suoi risultati. Il protocollo è uno strumento efficace e che funziona, in quanto è rivolto ai ragazzi e quindi al futuro delle nostre nuove generazioni. Infatti, grazie a questo protocollo è stato possibile costruire e consentire la crescita costante di una fitta rete di collaborazione fra le componenti istituzionali e sociali per affrontare adeguatamente episodi legati al consumo ed allo spaccio di sostanze stupefacenti o al consumo di bevande alcoliche e fenomeni di bullismo, nelle scuole e fuori. I numeri restituiscono la fotografia migliore di questo successo. Il 95% delle scuole ha aderito al progetto “legalità cornice che orienta e protegge”, arrivando a contare quasi 10.000 contatti tra studenti, genitori ed insegnanti nel corso di questo anno scolastico. Ben oltre 60 studenti sono stati accompagnati nell’affrontare le loro fragilità legate ai temi affrontati da questo strumento. Con questi dati ho avuto immediata conferma di quanto già intuivo seguendo le attività legate al protocollo. Una così ampia adesione non può essere che la più efficace testimonianza della concretezza e della solidità della tutela che offre l’esperienza del protocollo. Un risultato che è frutto del duro lavoro di tanti e di cui tutti dobbiamo sentirci parte integrante, contribuendo alla sua ulteriore crescita, specie nelle sue potenzialità proattive di prevenzione ed educazione”.
“L'ATS della Val Padana ha già in essere una forte collaborazione con l'Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona e gli Istituti scolastici del territorio, attraverso la programmazione di programmi preventivi e di promozione della salute – afferma il Direttore Generale Salvatore Mannino -. Ogni singolo plesso può richiedere interventi mirati attraverso il catalogo "La salute a Scuola: progettare in Rete", offerta formativa che proponiamo a tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio. Tali programmi, realizzati secondo i bisogni espressi dagli istituti richiedenti, sono finalizzati al consolidamento delle “competenze di vita” individuali; saranno attivati in sinergia con le ASST, i Consultori Privati Accreditati, il Terzo Settore e, per quanto di competenza, con gli organi preposti delle Forze di Polizia. Inoltre, l'ATS si rende disponibile per accompagnare le scuole richiedenti nell'attivazione di politiche di prevenzione e di promozione della salute con il coinvolgimento attivo di tutti i portatori di interesse, primi fra tutti dirigenti scolastici, personale docente e non docente, famiglie e studenti. Nelle situazioni in cui vi siano segnalazioni da parte degli Istituti scolastici di episodi legati al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti legali o illegali o di episodi di bullismo e/o cyberbullismo, si attiva la rete con i servizi specialistici di ASST al fine di attuare percorsi socio-educativi mirati”.
“L'Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona – evidenzia Filomena Bianco, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona - ha rilevato negli ultimi anni un aumento delle difficoltà delle studentesse e degli studenti, non soltanto nel rendimento scolastico, ma anche nelle relazioni interpersonali tra pari che, nelle situazioni limite, talvolta possono degenerare in comportamenti devianti. È evidente che determinate condotte adolescenziali, quali l’uso di stupefacenti, gli atteggiamenti provocatori o prevaricatori, la chiusura in sé stessi, l’isolamento sociale, non possono più essere trattate in modo segmentato o individuale. Essendo le stesse, infatti, tutte riconducibili al fenomeno più complesso del disagio giovanile, necessitano di un approccio globale e sistemico da parte di tutti i soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti. Le scuole, da questo punto di vista, sono luoghi educativi preziosi per l’intercettazione precoce dei sintomi del disagio, e devono investire in maniera sempre più pregnante per dare sollecite ed efficaci risposte. Da anni l’attuazione protocollo Scuola-spazio di legalità, sottoscritto da tutte le scuole del territorio con la Prefettura di Cremona e l’ASST Cremona, è stato un valido strumento di intercettazione e risoluzione delle problematiche relative al consumo di stupefacenti e al contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, agevolando l’intervento diretto degli operatori; inoltre la collaborazione attiva con gli specialisti dell’ ASST, con le forze dell’ordine e la Prefettura ha consentito di creare molteplici occasioni di formazione e prevenzione per la promozione della legalità e il contrasto alla devianza nelle giovani generazioni . Il Protocollo Regionale – conclude Bianco - siglato tra Regione Lombardia, Prefettura di Milano e Ufficio Scolastico Regionale ha dato l’impulso per l’aggiornamento odierno del protocollo Scuola Spazio di legalità, ricomprendendo fra le tematiche già affrontate, anche le altre forme di disagio sociale minorile che necessitano di essere prese in carico, in chiave preventiva, con particolare attenzione alle situazioni di maggiore fragilità e vulnerabilità.