Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 22.51

AUTONOMIA DIFFERENZIATA PERCHÉ DICO NO | VINCENZO MONTUORI

Una premessa doverosa: non sono contrario a forme di autonomia regionale o locale; sono contrario al progetto Calderoli

| Scritto da Redazione
AUTONOMIA DIFFERENZIATA PERCHÉ DICO NO | VINCENZO MONTUORI

AUTONOMIA DIFFERENZIATA PERCHÉ DICO NO | VINCENZO MONTUORI

Una premessa doverosa: non sono contrario a forme di autonomia regionale o locale; sono contrario al progetto Calderoli che consiste in un’autonomia a mio avviso non positiva è anzi controproducente per l’Italia. Provo a spiegarmi: il progetto Calderoli parte dalla individuazione dei LEP o LEA ( i livelli essenziali di assistenza) che devono essere definiti entro un anno; diversamente si riapplica per assegnare le risorse per l’autonomia alle diverse regioni dalla “spesa storica “: per semplificare, riceverà di più chi ha dimostrato di saper spendere di più. Questo per me è sbagliato perché le capacità di spesa dipendono non solo dalle entrate fiscali delle singole regioni ma dalla capacità di saper presentare progetti; o forse crediamo che il comune di Vallo della Lucania abbia la stessa capacità progettuale di quello di Sassuolo? Sbagliato è anche il criterio secondo cui ogni regione può scegliere indiscriminatamente su quale settore puntare per l’autonomia perché è ovvio che alcune regioni avranno più capacità e mezzi,altre meno. E credo comunque che i LEA vadano assicurati in modo uniforme a tutti i cittadini da Lampedusa a Merano in campi specifici come sanità e istruzione. Ma soprattutto è il metodo pattizio che non va: secondo Calderoli il confronto dovrebbe ridursi a una trattativa tra governo e singole regioni senza che il parlamento intervenga, tanto -dicono i fautori della riforma- è cosa che si può fare con legge ordinaria. E no: non posso accettare che una riforma del genere che modifica le strutture dello stato possa passare con legge ordinaria o magari  con un decreto legge convertito in legge in extremis. Qualcuno dice: in questo modo modelliamo le nostre strutture sull’esempio di grandi Paesi federali come Germania e USA. Faccio presente che in Germania , repubblica federale, c’è un sistema di bilanciamenti tra stato centrale e Lander e che esiste una Camera delle Regioni (Bundesrat) che funziona come organo compensativo delle direttive centrali e locali. Niente di tutto questo in Italia ma solo la proposta di un’autonomia a la carte dove i più bravi saranno ulteriormente premiati e i meno bravi ancora più emarginati, con buona pace dell’idea di unità nazionale che non può essere solo una bandiera dei Fratelli d’Italia ma di noi tutti. Insomma, il classico minestrone all’italiana . È per tutte queste ragioni che dico : NO.

  1. Montuori (Cremona)
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