"Da più di cinque mesi – scrivono – il disegno di legge sul testamento biologico è impantanato nella commissione Sanità del Senato. Nonostante tutti i sondaggi fatti sul tema dimostrino, da almeno un decennio, il consenso di un'amplissima maggioranza di italiani, 3mila emendamenti (in massima parte ostruzionistici) e discussioni infinite ostacolano la definitiva approvazione di una legge che non è di destra, di centro o di sinistra".
È una legge di buon senso. "Una questione di libertà, di rispetto del¬la volontà, di dignità del vivere e del morire che dev'essere lasciata quan-to più possibile alla scelta di ciascuno. Come se¬natori a vita, chia¬mati ad esercitare un ruolo il più possibile libero da ogni condi¬zio¬na¬mento, appartenenza o calcolo, crediamo che questo Par¬lamento ono¬re¬rebbe il Paese se, adottando in Senato senza modi¬fi¬che il testo già ap¬pro¬vato dalla Camera, trattasse i suoi cittadini da adul¬ti, lasciando loro a fine legislatura, come un prezioso legato, il ri¬co¬noscimento di questo spazio incomprimibile di libertà e re¬spon¬sa¬bi¬li¬tà".
Un appello condiviso pienamente dalla portavoce del Psi, Maria Cristina Pisani. "Il disegno di legge è impantanato da cinque mesi al Senato. È vergognoso – afferma ancora Pisani – che la Lega abbia deciso di non ritirare molti degli gli oltre tremila emendamenti presentati, uno schiaffo in faccia a chi chiede semplicemente di affrontare con maggior serenità il drammatico e doloroso passaggio fra la vita e la morte". "C'è una terribile ipocrisia – continua – di chi parla di 'vita prima di tutto' anche se imposta fra atroci sofferenze. Una responsabilità a cui la politica non può più rinunciare delegando, per incapacità, la magistratura. La voce egoistica di alcune forze politiche non può soffocare – conclude – quella di decine di milioni di italiani".
Da Avanti! online www.avantionline.it/