Bossi, attacco choc: «Monti rischia la vita
il Nord lo farà fuori».
(Il Messaggero del 6 marzo 2012)
Le invettive minacciose di Bossi sono frutto di una mente ormai devastata che esegue senza valutare, ubbidisce senza neanche capire. Il frasario dell'ex alleato di ferro del governo Berlusconi serve allo scopo di esaltare le parole dell'ex premier che lo vorrebbero mostrare come un leader capace di sacrificarsi per il bene della nazione e di uno statista meritevole dei più alti incarichi, ivi compreso il Quirinale.
Se non ci fosse Bossi, da ex alleato, che spara a raffica poderose........ (fate voi... snip a pieno campo !) la nuova veste indossata del Berluska non brillerebbe di luce propria, perchè priva di contrasto.
Ma tutto ha un limite; eseguito il ruolo di contraltare, Bossi offrirà lo spettacolo del ripensamento, basterà metterlo nella condizione di dire ai valligiani che il federalismo è alle porte, che il governo Monti si è messo paura, che ha convinto il cavaliere a sostenere le ragioni fiscali del Nord, per rientrare nelle file, per essere pronto e giustificato di votare per Berlusconi quando si dovrà eleggere il presidente della Repubblica.
I leghisti in buona fede devono sapere che i voti che daranno a Bossi & C. serviranno a Berlusconi per ipotecare il Colle e salvarsi dalle condanne penali che incombono su di lui; senza i voti della Lega non potrà mai farcela, perchè Casini non l'accetterebbe come un collo unico con l'inciuicio PdL/TerzoPolo/PD.
Riepilogando: pena di morte per i mafiosi; minacce di morte per Monti; il tutto dopo avere minacciato una guerra civile per ottenere la secessione… e tutto questa dall’alleato di ferro del governo Berlusconi, ministro, grande investitore di capitali in Tanzania e gran profittatore delle Istituzioni per sistemare moglie, figli, fratelli, amici e… amici degli amici. Se Bossi è responsabile di ciò che dice, c’è molta correità in chi lo ha sostenuto e foraggiato in cambia dei voti indispensabili per avere approvate le leggi ad personam che gli hanno garantito,fin ora, l’impunità.
Rosario Amico Roxas
