Domenica, 28 aprile 2024 - ore 22.22

Canone Rai, Donvito (ADUC): ‘La bagnarola ha individuato 7 milioni di contribuenti’

Attacca il Presidente ADUC: «La saga continua»

| Scritto da Redazione
Canone Rai, Donvito (ADUC): ‘La bagnarola ha individuato 7 milioni di contribuenti’

«La macchina che sta organizzando la riscossione dell’imposta sul possesso di un apparecchio tv tramite la bolletta elettrica ci fa sapere che va avanti»: così Vincenzo Donvito, Presidente di ADUC. «L’Acquirente Unico che ce lo fa sapere rispettando il termine (31 maggio) che non è neppure ufficiale (ma il cui testo è noto) e che non è neppure uscito sulla Gazzetta Ufficiale. Sette milioni di utente residenziali con tariffa D3 attivata prima del 2016 sono state individuate (il termine ufficiale è allineate) e i dati trasmessi ai vari gestori elettrici che poi dovranno inviare il canone in bolletta. Questo è il primo passo, seguirà un secondo allineamento a metà giugno e quello definitivo il 4 luglio, poi ci saranno gli aggiornamenti continui».







«Un’operazione che non è estremismo definire come se ci fossero dei marinai inesperti che stanno conducendo una bagnarola verso lidi sconosciuti. Stiamo parlando di un’imposta su cui il Governo ha molto puntato, rivoluzionando tutto il sistema di riscossione, con diversi dubbi, denunce, contestazioni, errori, omissioni, ma su cui, siccome si tratta di uno dei più importati benefit (la presenza nelle tv nazionali più seguite) che viene distribuito equamente (come loro dicono, ma c’è una guerra a colpi alti e bassi per accaparrarsi più spazi) a tutti i partiti di governo e di opposizione, in modo da garantire a ognuno la continuità al potere, sono anche spariti gli schieramenti di governo e opposizione... Tutti insieme appassionatamente. Un’imposta importante, quindi. Ma, ultimo esempio di un lungo elenco (come lo spostamento quasi all’ultimo giorno della scadenza per gli utenti che hanno presentato autodichiarazione perché non possiedono un apparecchio tv o per non pagare due canoni avendo più utenze elettriche intestate), la scadenza del 31 maggio viene “rispettata” dall’Acquirente Unico solo per un suo sentito dire e non per legge... In che altro modo, se non così, si dovrebbe interpretare che la norma con la scadenza del 31 maggio ufficialmente non esiste? Così come quella di metà giugno e quella del 4 luglio? Quindi ecco la bagnarola che si dirige verso lidi sconosciuti, questi ultimi tali perché non sono le leggi a stabilire la tabella di marcia, ma la presunta buona volontà di persone che contano e che si telefonano e/o messaggiano fra di loro», prosegue Donvito.







«Non è la prima volta, e crediamo non sarà l’ultima, che abbiamo messo il dito su questa piaga. Indipendentemente dal fatto che noi siamo contrari a questo sistema di riscossione e all’esistenza stessa del canone Rai... a parte questo, ci sentiremmo a disagio a non beffeggiarli ed evidenziare il loro pressapochismo quando stanno comunque mettendo in atto e facendo partire una macchina che rastrellerà imposte a man bassa in uno dei mercati più alterati e finti del nostro cosiddetto sistema di economia di mercato: rastrellare soldi partendo dal presupposto che avere una lampadina in casa significa possedere un apparecchio tv, e se tu che non lo possiedi ti devi attivare e spendere soldi e tempo per dire che non è come loro sono convinti che invece sia, la dice lunga sui principi ispiratori di questa bagnarola; rastrellare soldi per avvantaggiare il principale concorrente (la Rai) di un mercato, quello dell’informazione tv, che ufficialmente è libero e dove gli altri campan o di pubblicità e di qualche briciola che viene loro concessa anche da questo stesso rastrellamento del canone... sono solo due esempi dei lidi sconosciuti verso cui naviga la nostra bagnarola. Sconosciuti perché sono il contrario dei minimi dettami di un’economia di mercato», aggiunge il Presidente ADUC.







«Per concludere. Ora hanno “allineato” i primi sette milioni, e siccome dovrebbero arriva a circa 25 milioni (che è il numero Istat dei nuclei famigliari anagrafici presenti in Italia e che secondo loro per il fatto stesso di esistere posseggono un tv e devono quindi pagare l’imposta... un modo bizzarro di calcolare le percentuali di evasione che dicono essere ora intorno al 30%), ne mancano ancora 18 all’appello (25-7)... e sempre telefonandosi e messaggiandosi sulle date entro cui farlo, così tutti potranno essere lodati per virtù e nessuno per non aver rispettato i tempi... visto che questi ultimi ufficialmente non esistono. La saga continua», conclude Vincenzo Donvito.

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