La situazione di emergenza e disagio derivante dalla chiusura del ponte sul Po di Casalmaggiore, la cui problematica è purtroppo comune a diversi ponti sul Po da Pavia a Mantova, fino a farla assurgere a emergenza nazionale, insieme all’altra drammatica emergenza dell’inquinamento atmosferico: Smog, al via blocco del traffico in 7 province lombarde ( clicca qui)
Ci deve essere di ulteriore stimolo per proseguire tutti insieme nella richiesta del diritto ad una mobilità moderna e sostenibile e che, nella fattispecie locale, abbiamo cercato di riproporre nel documento “Un ponte verso una mobilità sostenibile”.
Ad oggi registriamo con favore l’adesione a tale proposta da parte dei seguenti soggetti politici e non:-Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni Ambientaliste del Piadenese-Casalasco-Viadanese-Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia-Fiab Coordinamento Lombardia – Fiab Oglio Po-WWF Cremona- GREENITALIA -M5S Viadana e Casalmaggiore - Sinistra Italiana – Federazione di Cremona
Ci auguriamo che queste adesioni aumentino Per arrivare in tempi brevi anche ad un’occasione pubblica In cui, insieme, individuare ulteriori iniziative utili alla causa
Per il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni Ambientaliste del Piadenese-Casalasco-Viadanese,Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia,Fiab Coordinamento Lombardia – Fiab Oglio Po,WWF Cremona
Cesare Vacchelli
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‘UN PONTE VERSO UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE’
SE non si fossero persi decenni ad inseguire il miraggio delle grandi opere nella “bassa padana”, e si fosse investito sulle ferrovie del nostro territorio, oggi, in questa situazione di emergenza dovuta alla chiusura del ponte sul Po di Casalmaggiore, i numeri del disagio sarebbero decisamente inferiori, e la linea ferroviaria Bs-Pr, così potenziata, sarebbe stata da subito utile per farvi fronte in modo efficiente.
SE 20 anni fa fosse stata realizzata la tangenziale di Casalmaggiore avremmo una viabilità di collegamento con Viadana molto utile anche in questo quadro di emergenza. Il transito veicolare giornaliero sul ponte di Casalmaggiore è di circa 14 mila veicoli, di cui 2 mila veicoli pesanti.
Quanti di questi ne avremmo tolto dalla ex SS343 se con una ferrovia moderna avessimo favorito lo spostamento delle merci e di una quota consistente di passeggeri dalla gomma al ferro?
Quale sarebbe la durata della vita del nostro ponte se alleggerito da questa intensa e costante sollecitazione? Non si conoscono ancora l’entità precisa dei danni strutturali del ponte, quella dei relativi costi e la durata dei lavori necessari. La cosa certa, che ci lascia sconcertati e allarmati, è rappresentata dalla modalità del tutto casuale con cui parte di questi danni sono stati evidenziati.
Per inciso, i costi di rifacimento del ponte sul Po a San Benedetto, per il tratto in acqua, ammontano a 33,4 milioni di euro.
Un’ipotesi in campo è quella di realizzare un ponte provvisorio in barche. La soluzione chiesta al Genio Pontieri dell’Esercito non è praticabile, infatti, ancorché realizzabile in pochissimo tempo è adatta solo per tratti brevi e periodi brevissimi di utilizzo. Ma, pare, potrebbe essere realizzata da una ditta privata. Ma con quali costi? Per quanto tempo inoltre resterebbe interrotta la navigazione sul fiume?
Secondo noi la soluzione al problema esiste e si chiama “Ti-Bre ferroviario”!
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