Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 00.18

Casalmorano.Monta la protesta per fabbrica del marmo

| Scritto da Redazione
Casalmorano.Monta la protesta per  fabbrica del marmo

Maxi stabilimento a Casalmorano, monta la protesta del territorio
Coldiretti Cremona: “Ci sono zootecnia e agro-alimentare d’eccellenza che vanno tutelati. Le eventuali decisioni da parte di Comune e Provincia non passino sopra le teste dei cittadini”
Monta la protesta contro il maxi stabilimento che lavora gli scarti del marmo e che vorrebbe insediarsi a Casalmorano, in provincia di Cremona, in un’area agricola e ambientale di pregio. “Apprendiamo che la Simpo Spa, azienda che produce carbonato di calcio attualmente situata a Quinzano d’Oglio, sta valutando la possibilità di trasferire in toto la propria attività produttiva in un’area in località Cà Magra, una zona inserita nel PLIS, Parco locale di interesse sovracomunale, dunque un’area di pregio ambientale – spiega la Coldiretti di Cremona –. In quest’area sorgono, da sempre, decine di allevamenti di bovine che producono latte d’eccellenza, accanto a varie aziende cerealicole. E’ naturale chiedere all’Amministrazione Comunale in primis, ma al tempo stesso anche all’Amministrazione Provinciale, di procedere con grande cautela prima di concedere qualsiasi autorizzazione e di coinvolgere tutti i soggetti interessati nella decisione, a partire da quanti vivono e operano sul territorio”.

Sono decine le aziende agricole toccate, più o meno direttamente, dall’insediamento che, secondo la richiesta avanzata dalla ditta in Comune, riguarderebbe oltre centomila metri quadri d’area, di cui circa la metà occupati dallo stabilimento. Suscita preoccupazione – spiega Coldiretti - la tipologia dell’impresa, con attività di produzione di mineralizzati quali carbonato di calcio, con relativa macinazione, insaccamento e immagazzinamento, e poi fosfato bicalcico, con l’impianto di macinazione e insaccamento, bicarbonato di sodio, bentonite, zeolite ecc.

“La convivenza fra la ditta e la comunità locale già a Quinzano d’Oglio, nel Bresciano, si è rivelata più problematica del previsto, almeno a quanto risulta dalle cronache dei giornali  – afferma la Coldiretti –. Nessuno vuole censurare il lavoro di questa ditta. Chiediamo però da parte dell’Amministrazione Comunale la giusta prudenza e la massima condivisione, prima di accordare l’autorizzazione all’impianto”.

Per questo serve un tavolo che coinvolga tutti i Comuni interessati dal Plis, l’Amministrazione Provinciale e la stessa Coldiretti in rappresentanza delle aziende agricole coinvolte. “Siamo in un’area di pregio ambientale dove sono presenti allevamenti che conferiscono a una grande cooperativa, che fa del legame con queste campagne il suo punto di forza. Sempre qui è presente un allevamento che riceve visite da tutta l’Europa, con allevatori ed esperti che ne riconoscono il primato internazionale nella genetica dei bovini. Ebbene, ci aspettiamo che questo territorio, con le sue eccellenze agro-alimentari, sia tutelato e che ogni decisione tale da cambiare per sempre le caratteristiche della nostra terra non passi sopra le teste dei cittadini e delle realtà economiche” spiega Coldiretti Cremona.

“La pianificazione del territorio non può riguardare un unico Comune, soprattutto in una situazione in cui l’insediamento andrebbe a toccare un’area di interesse per più Amministrazioni e più comunità – conclude Coldiretti Cremona –. Ci auguriamo quindi che tutto non si riduca a un calcolo economico sugli oneri di urbanizzazione da parte di un singolo ente locale. Deve prevalere il senso di un bene generale più ampio, che coinvolge la popolazione intera e il futuro della terra in cui viviamo”.

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