Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 04.33

Castelleone La Rossignol : Il nostro omaggio a Shakespeare nel 400° anniversario della sua morte

Tre proposte: la prima concertistica, la seconda con danza, la terza monologhi e musica.

| Scritto da Redazione
Castelleone La Rossignol : Il nostro omaggio a Shakespeare nel 400° anniversario della sua morte

Concerto IL CIBO DELL'AMORE Shakespeare e la musica, nel 400° della morte ELENA BERTUZZI, soprano; ROBERTO QUINTARELLI, contraltista MATTEO PAGLIARI, flauti diritti, traversa; FRANCESCO ZUVADELLI, clavicembalo (organo positivo); DOMENICO BARONIO, liuto, chitarrino “Se la musica è il cibo dell'amore, seguitate a suonare...”, fa dire Shakespeare al Duca Orsino ne “La dodicesima notte”. Egli, sonatore di liuto per diletto, fu particolarmente attento alla musica: nelle sue opere sono indicati almeno 100 brani musicali, alcuni dei quali molto noti nel tempo, che gli attori dovevano cantare per caratterizzare i personaggi, per sottolineare momenti di festa e di vita di corte, banchetti, processioni, serenate, battaglie, per creare atmosfere malinconiche e per caratterizzare gli aspetti interiori del dramma. La musica, che ci trasmette informazioni essenziali relative alla storia dell'uomo e della sua sensibilità, rappresenta indubbiamente un documento fondamentale della cultura di ogni tempo: il programma, molto godibile ed intrigante, avvalendosi di strumenti d’epoca che consentono effetti e sonorità molto suggestive, propone un piacevole viaggio nelle forme musicali dell'età Elisabettiana, ed in particolare in quelle usate nel teatro shakespeariano.

Musica e danza DOLCI MEMORIE  Musiche e danze nelle corti italiane in cui Shakespeare ha ambientato le sue opere SIMONA PASQUALI, LILIANA BARONIO, EMANUELE TIRA, danza; ROBERTO QUINTARELLI, danza, contraltista; ERICA SCHERL, violino antico; MATTEO PAGLIARI, flauti diritti, traversa, cornamusa; FRANCESCO ZUVADELLI, organo positivo; DOMENICO BARONIO, liuto chitarrino, percussioni Una tesi assai curiosa sostiene che William Shakespeare sia nato in Italia, a Messina e, a 15 anni, costretto a fuggire per motivi religiosi prima a Treviso, Venezia, Verona, Mantova, Milano, poi in Danimarca, in Grecia, in Spagna ed in Austria, per giungere a stabilirsi definitivamente a Stratford-on-Avon. Non abbiamo alcuna intenzione di addentrarci nella ricerca di una soluzione a tale mistero, ma, di certo, il Bardo dell'Avon sapeva tanto dell'Italia, dove ha ambientato ben 15 delle sue opere. Le nobili e raffinate corti nostrane, in quel tempo luoghi di ricerca e di alta sperimentazione, praticavano un’arte musicale e coreutica raffinata, elegante, punto di riferimento per tuttta Europa e anche l'Inghilterra ha certamente subito una forte influenza italiana. D'altro canto la qualità e la varietà delle musiche e delle danze riscontrabili nel periodo elisabettiano, “The Golden Age”, sono a testimoniare l’enorme interesse di re, nobili, cortigiani per tali arti e un genio come Shakespeare non poteva che utilizzarle per sottolineare gli aspetti essenziali dei suoi drammi. Lo spettacolo, proposto in costume e con l'ausilio del suono incantevole di strumenti d'epoca, propone, senza alcuna pretesa esaustiva, un divertente e significativo viaggio nelle corti italiane nelle quali William Sakespeare o “Michele Agnolo Florio Crollalanza” che dir si voglia, ha ambientato le sue opere.

Monologhi e musica IL BARDO DELL'AVON   Omaggio a Shakespeare nel 400° anniversario della sua morte DANIELA COELLI, recitazione; ROBERTO QUINTARELLI, canto; MATTEO PAGLIARI, flauti, traversa, ciaramello; FRANCESCO ZUVADELLI, ghironda, organo positivo; DOMENICO BARONIO, liuto, chitarrino, percussioni L'opera dei sommi poeti è sempre moderna e inesauribile. Shakespeare ci ha lasciato 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi tradotti in tutte le maggiori lingue del mondo. Egli fu in grado di coniugare il gusto della sua epoca con una complessa caratterizzazione dei personaggi, con una poetica straordinaria ed una grande profondità filosofica. Oltre alla perfezione della drammaturgia egli fu particolarmente attento alla musica: nelle sue opere sono indicati almeno 100 brani musicali che gli attori dovevano cantare per caratterizzare i personaggi, per sottolineare momenti di festa e di vita di corte, banchetti, processioni, serenate, battaglie, per creare atmosfere malinconiche e per sottolineare gli aspetti interiori del dramma. Lo spettacolo, proposto in costume e con strumenti d'epoca, si sviluppa attraverso l'interpretazione di brani fondamentali delle sue opere, soprattutto monologhi, alternati a suoi testi musicati da compositori del suo tempo: un semplice e doveroso omaggio al Bardo dell'Avon per ricordare i 400 anni della sua morte.

Fonte La Rossignol  Via Solferino 105 - 26012 CASTELLEONE (Cr) - Italy-Tel/Fax. +39.0374.58442 - +39.348.4416151-www.larossignol.com  email larossignol@larossignol.com

 

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