Il Consiglio dei ministri nella notte ha approvato il decreto ristori ter e lo scostamento di bilancio annunciato nei giorni scorsi, da 8 miliardi.
In soldoni, il decreto ristori ter mette a disposizione quasi 2 miliardi (1,95) per aiuti economici, di cui 1,45 miliardi sono contributi a fondo perduto per le attività più colpite dalle misure restrittive anti Covid nelle regioni che passano a una fascia di rischio più alta, tra cui le attività di commercio al dettaglio di calzature.
Altri 400 milioni andranno ai sindaci per gli aiuti alimentari alla popolazione e 100 milioni saranno gestiti dal commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri per l’acquisto di farmaci per i pazienti positivi al coronavirus.
Al termine del Consiglio dei ministri Palazzo Chigi fa sapere che grazie al nuovo scostamento di bilancio – 8 miliardi di indebitamento netto e di fabbisogno e 5 miliardi per il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato “in termini di competenza e in termini di cassa” – il governo vuole “adottare misure che, in continuità con quelle precedenti, consentiranno di estendere gli interventi previsti a favore degli operatori economici, per il sostegno dei settori produttivi e per il sostegno dei cittadini” anche usando la leva fiscale.
L’esecutivo assicura che per il triennio di programmazione successivo è confermato il piano di rientro predisposto a settembre scorso con la Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza.
Con il prossimo decreto ristori quater invece dovrebbero essere prorogate le scadenze fiscali di fine anno, per 4,8 miliardi di euro. Il decreto ristori quater verrà emanato solo dopo che il parlamento avrà detto sì al nuovo scostamento di bilancio da 8 miliardi approvato stanotte, non prima quindi della prossima settimana. Le nuove risorse serviranno anche per altre misure anti crisi legate all’emergenza sanitaria da Covid-19 nel nostro paese.