Domenica, 28 aprile 2024 - ore 22.30

Cgil Il caso Vigili del fuoco, la fine dell'autonomia

Nella bozza del decreto di riforma Madia "il corpo viene consegnato ai prefetti. È un progetto scellerato di militarizzazione". L'allarme arriva dalla Fp Cgil: "Un'accozzaglia di norme che ignorano i lavoratori. Le contrasteremo con ogni mezzo"

| Scritto da Redazione
Cgil Il caso Vigili del fuoco, la fine dell'autonomia

Il corpo nazionale dei vigili del fuoco viene consegnato al potere prefettizio. Questo è quanto emergerebbe dalla bozza del decreto legislativo della riforma della pubblica amministrazione firmata Madia, che modifica l'ordinamento del corpo dei vigili. La denuncia arriva dalla Fp Cgil Vigili del fuoco, che così commenta: “Il governo sta manovrando per togliere definitivamente l'autonomia ai vigili del fuoco mentre, nelle emergenze e quotidianamente con il soccorso tecnico urgente, le lavoratrici ed i lavoratori del corpo garantiscono assistenza alla collettività su tutto il territorio nazionale”.

Secondo Danilo Zuliani, responsabile nazionale della Fp Cgil vigili del fuoco, “se si dovesse realizzare questo scellerato, vergognoso progetto si passerebbe alla completa e definitiva militarizzazione del corpo”. La Cgil, precisa, “rigetta completamente l'intero impianto del decreto che, oltre a relegare le lavoratrici ed i lavoratori, tutti, quale bassa manovalanza nelle mani dei p, pone gli operatori del soccorso in una posizione di subalternità intollerabile”.

Tutto l'ordinamento, per il sindacato, "è un'accozzaglia di norme che nulla hanno a che vedere con il fine ultimo del nostro lavoro, che è e rimane il soccorso alle popolazioni in un sistema di protezione civile integrato e all'avanguardia. L'intero articolato non rispetta minimamente il personale del corpo, ridisegna una struttura ingessata nella quale i ruoli e le qualifiche non offrono adeguati percorsi di carriera e soluzioni alternative all'attuale disastro provocato dal decreto 217/05, anzi, se possibile, ne peggiora l'impianto”.

Per questo, aggiunge il responsabile, "crediamo che diventi indispensabile unire gli intenti, quelli dei dirigenti, depauperati di ogni tipo di potere, con quelli del personale, relegato a diventare manovalanza senza alcun riconoscimento professionale, con ulteriori restringimenti di tutele e diritti. Tutti uniti contro questa ulteriore pseudo-riforma, prosieguo del progetto partito nel 2002 e sinonimo di default del corpo. È sotto gli occhi di tutti lo sfacelo prodotto in questi 10 anni dal precedente ordinamento, ora bisogna rigettare la proposta dell'amministrazione e, discutere seriamente del nostro futuro". La Cgil dunque "si dissocia dicendo no a questo progetto e metterà in campo ogni iniziativa per contrastare questo vergognoso disegno”.

Fonte: rassegna sindacale 

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