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CHARLOT ci lasciava Il 25 dicembre del 1977, di Giorgino Carnevali (CR)

LUI CHE BANDIVA LA DITTATURA, MENTRE A NOI C’E’ RIMASTO POCO DA RIDERE, A NOI, ANCHE A NATALE!

| Scritto da Redazione
 CHARLOT  ci lasciava Il 25 dicembre del 1977,  di Giorgino Carnevali (CR)

NATALE CON CHARLOT Giusto nel lontano 25 dicembre del 1977, ci lasciava  di Giorgino Carnevali (Cremona)

LUI CHE BANDIVA LA DITTATURA, MENTRE A NOI C’E’ RIMASTO POCO DA RIDERE, A NOI, ANCHE A NATALE!

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Carissimo direttore, 25 dicembre, Santo Natale.  E giù auguri, e su regali!  Giusto nel lontano 25 dicembre del 1977, ci lasciava nella vicina Svizzera Charlie Chaplin, Charlot, regista-attore-compositore-produttore di indimenticabili film capolavoro. Irresistibile quel suo estro comico, al pari di Stanlio ed Olio. Due baffetti da sparviero, eterno "vagabondo", nella mano destra a roteare l’inseparabile “giannetta” (che male non farebbe su qualche groppone!), sul capo l’eterno malconcio cappello bombetta. Generazioni di giovani e meno giovani hanno apprezzato quella maschera fredda, sottile, interprete creativa di un futuro che diverrà poi il nostro di presente. Una pellicola su tutte, Il Grande Dittatore (1940), una sfida coraggiosa. Un inciso: chi sapeva che Chaplin nasce con quattro giorni di distanza da Adolfo Hitler (1889)? Ironico poi nel film quel palleggio del mappamondo, simigliante ad un mondo sospeso. Prima dei titoli di coda, ti diluisce uno “schiaffo morale” alla platea tanto da imbastirti su un monologo, un suo “discorso all’umanità”, interprete saggio del pensiero di quel dittatore. Accenno: “Non voglio  governare, né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre…la vita può essere felice e magnifica. Ma noi l’abbiamo dimenticato. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti”. Esplicitamente un ripudio di ogni forma di totalitarismo, sia esso di destra che di sinistra. Che strano, i comici sanno dire le cose più sensate! Pellicole che ci entusiasmavano, ci facevano ridere, soprattutto a Natale. Ed era un Natale coi “fiocchi”, in tutti i sensi. Oggi? Che dire invece oggi dei nostri tempi? CHE C’E’ RIMASTO POCO DA RIDERE, forse neppure a Natale. Mah! “Il mondo è un tiranno, ma solo gli schiavi gli ubbidiscono” (Thomas Selle).

“let us all unite!”…”uniamoci, tutti!”

Giorgino Carnevali (Cremona)

25-12-2017

                  

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