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CNA. 379 milioni di euro di garanzie per le imprese| C.Boni

| Scritto da Redazione
CNA. 379 milioni di euro di garanzie per le imprese| C.Boni

E’ questo il dato eclatante che emerge dall’assemblea annuale di Sviluppo Artigiano che, nonostante i numeri, segnala preoccupata la mancanza di stanziamenti pubblici.
Cremona luglio 2012 –  5635 pratiche per un valore di finanziamenti di oltre 379 milioni di euro.  E’ questo il dato impressionante che emerge dall’assemblea del Confidi Sviluppo Artigiano di CNA, svoltasi nei giorni scorsi a Marghera, che ha approvato il bilancio 2011.
5636 pratiche che si traducono in quasi 5000 imprese che nel corso del 2011 hanno fatto ricorso alla garanzia offerta da Sviluppo Artigiano per ottenere credito dagli istituti di credito.

Grandi numeri che dimostrano come Sviluppo Artigiano, uno dei più importanti Confidi del nord Italia con la funzione di offrire le garanzie collettive fidi, sia un partner irrinunciabile per le imprese che hanno bisogno di finanziamenti dalle banche.

“Il bilancio approvato pochi giorni fa da Sviluppo Artigiano  - afferma Corrado Boni, Vice Presidente di CNA e Consigliere di Sviluppo Artigiano - è di quello che ha dei numeri importanti dove si evidenzia un’evoluzione patrimoniale ed economica, ma soprattutto  emergono le iniziative promosse per assecondare i dettami della Banca d’Italia”.

“Sono soddisfatto del lavoro svolto fin qui – continua Boni - perché ritengo che si è concluso un primo assetto organizzativo di fusione e aggregazione per portare il nostro confidi ad avere una base sociale interregionale che rappresentata da 40.000 imprese, infatti con l’incorporazione di Confiditer  Padova, Confidi CNA Vicenza,Artigianfidi Mantova , la nostra struttura organizzativa avrà dodici  uffici provinciali dove poter offrire la nostra consulenza sul Credito. Oltre alle incorporazioni ci siamo dedicati alla attività corrente, ossia alla nostra attività primaria di rilascio delle garanzie, con un’attenzione puntuale e precisa  al mantenimento e al rafforzamento dell’adeguatezza patrimoniale in base ai parametri ed alle regole della banca D’Italia”.

Nonostante gli ottimi risultati esiste però una forte preoccupazione di fonda, data dal peggioramento della situazione delle aziende che risultano esposte verso i creditori e che sono quindi in sofferenza, un dato che risulta aumentato rispetto all'esercizio precedente (2010) ed è la conseguenza del negativo andamento dell'economia nazionale ed internazionale.

“Arrivati a questo punto – conclude Boni – il sostegno ai Confidi da parte del pubblico, non è più rimandabile. Noi abbiamo fatto e continuiamo a fare la nostra parte, i numeri lo dimostrano ampiamente, ma le nostre soluzioni a favore delle aziende non sono infinite. Senza un appoggio convinto e lo stanziamento di fondi pubblici, come per altro è avvenuto nel passato, anche i Confidi si potranno trovare in enorme difficoltà e questo andrà a solo discapito delle imprese. Serve una svolta e serve adesso”.

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