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CNA Cremona: La riduzione Irap del 10% per le piccole imprese è un'aspirina.

La decisione del Governo Renzi di abbassare l’aliquota base IRAP del 10% ha una incidenza minima sul Total Tax Rate (TTR) delle piccole imprese.

| Scritto da Redazione
 CNA Cremona: La riduzione Irap del 10% per le piccole imprese è un'aspirina.

Dai calcoli del Centro studi CNA emerge che il TTR calerà di appena 0,6 punti percentuali. Dal 63,8% si passerà al 63,2%. Cremona aprile 2014 – “La decisione del Governo Renzi di abbassare l’aliquota base IRAP del 10% ha una incidenza minima sul Total Tax Rate (TTR) delle piccole imprese. Dai calcoli del Centro studi CNA emerge che il TTR calerà di appena 0,6 punti percentuali. Dal 63,8% si passerà al 63,2%. Un niente.” Esordisce così il Presidente di CNA Cremona Giovanni Bozzini di fronte ai dati diffusi dal Centro studi della Cna che analizza i possibili scenari dopo le nuove disposizioni entrate in vigore. Poiché il taglio IRAP del 10% si applica esclusivamente sull’aliquota base del 3,90%, la riduzione effettiva risulta di poco superiore al 9%, per due motivi: non incide sulle aliquote IRAP aggiuntive stabilite dalle singole Regioni e determina un aumento dell’addizionale regionale IRPEF.“Tutti sappiamo - continua Bozzini - che l’IRAP relativa al costo del lavoro può essere dedotta dal reddito. Per questo motivo nel momento in cui l’IRAP cala aumentano automaticamente i tributi calcolati sul medesimo reddito d’impresa”.In queste condizioni quindi la riduzione dell’IRAP determina un aumento dell’IRPEF e dei contributi pensionistici dell’imprenditore. Nella sostanza scatta un aumento della componente erariale del Total Tax Rate dell’1,1% che, a sua volta, genera una spinta sul TTR complessivo di 0,4 punti percentuali.La CNA ha stimato, partendo dalle analisi del MEF sulle dichiarazioni IRAP presentate nel 2010, l’impatto della riduzione del 10%, su diversi soggetti classificati per fasce di fatturato. Il risultato prodotto (che si evince dalle tabelle allegate) dimostra come l’effetto sia inversamente proporzionale a sfavore della piccola impresa. Infatti per aziende con volumi di affari inferiori ai 500mila euro, il risparmio medio è di circa 370 euro per le società di capitali, che scende a 180 euro per le società di persone, è di 172 euro per i professionisti, mentre è circa di soli 88 euro per le ditte individuali.“Se consideriamo che anche la tassazione comunale cresce - conclude Bozzini - per effetto dell’aumento dell’addizionale comunale IRPEF sul reddito d’impresa, aumenti certo esigui e diversificati da comune a comune, si dimostra come, calcoli alla mano sul piano nazionale, detti aumenti arrivano a meno di un decimo di punto. Di fronte a questo stato di cose se vogliamo apportare concreti e immediati benefici fiscali alle piccole imprese la strada maestra è la riduzione dell’IMU e la sua deducibilità totale dal reddito d’impresa e dall’IRAP. Va bene il segnale, ma le piccole imprese aspettavano per altro e meglio da questo governo.

In allegato le tabelle in formato pdf

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