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CNA,un danno per gli operatori chiudere il centro città

| Scritto da Redazione
CNA,un danno per gli operatori chiudere il centro città

CNA trasporto persone:
un danno per gli operatori chiudere il centro città
Cremona 4 agosto 2011 – CNA trasporto persone intende focalizzare l’attenzione su alcuni punti che vengono illustrati all’interno dell’articolo pubblicato sul quotidiano “La Provincia” il 3 agosto scorso, che illustra la relazione tecnica degli uffici comunali denominata "Il servizio di trasposto pubblico locale a Cremona: prospettive future", punti che potrebbero danneggiare il servizio di trasporto pubblico cittadino svolto mediante taxi.
 
Infatti, per quanto concerne le principali vie che saranno oggetto di discussione, i corsi Campi e Mazzini, quelle che compongono il "salotto della città" il giornalista afferma che una possibile alternativa sarebbe la chiusura di queste vie al trasporto pubblico mediante persone. Se ciò rispondesse al vero, senza dubbi una decisione simile provocherebbe un grande e grave danno economico a tutti gli operatori ed alla società alla quale appartengono: Danno che soprattutto sarebbe avvertito dall'utenza, perchè con la chiusura di queste vie gli operatori sarebbe costretti a fare percorsi alternativi sicuramente più lunghi ed i costi relativi ricadrebbero sugli utenti, con l'ovvio aumento del prezzo della corsa.
 
Quando parliamo di utenti parliamo di persone che non sono in possesso di mezzi propri o non possono guidare, non possono prendere autobus per problemi fisici, quindi parliamo di residenti che per recarsi alle proprie abitazioni dovrebbero pagare ancora più soldi per riuscire a raggiungerle.
 
Ricordiamo che la stragrande maggioranza degli utenti del servizio taxi e radiotaxi di Cremona sono quelle persone che in assenza del trasporto pubblico collettivo (l'autobus) si rivolgono al nostro servizio per ovviare al loro problema di mobilità urbana, ben consci che essendo il nostro un servizio non collettivo ha dei costi superiori. Infierire economicamente su questi fasce sociali già deboli, sarebbe a nostro avvisi un peccato ancor più grande e l'ennesima occasione persa per venire incontro alle esigenze di queste persone, di questi cittadini che non sono di seconda classe ma che piuttosto sono una forte componente del tessuto residenziale della città e che devono sempre troppo frequentemente ovviare ai disservizi mettendo le mani nelle proprie tasche.
 
Ovvio che un provvedimento simile, se adottato da questa amministrazione, danneggerebbe notevolmente anche gli operatori. Infatti nei viaggi di rientro ai posteggi, in particolar modo quello di piazza Roma, dovrebbero fare percorsi alternativi più lunghi, con ovvi costi in termini di consumo carburante ed usura del mezzo, tenuto conto che le tariffe sono comunque concordate con il Comune e non si posso aumentare. Si potrebbe anche allargare il tema all'inquinamento che ha un ruolo preponderante ma che fortunatamente è molto contenuto in quanto i nostri operatori hanno in dotazione mezzi di recentissima costruzione con tutti gli obbligatori dispositivi di legge anti inquinamento.
 
Aggiungiamo che di fronte all'emergenza dei necessari cantieri stradali o in caso d'importanti manifestazioni che si svolgono in centro, non hanno mai avuto l'opportunità d'esprimere un parere tecnico in merito alle soluzioni adottate pechè non sono mai stati coinvolti nelle iniziative. Ad onor del vero però non hanno mai nemmeno vivacemente protestato quando si rendeva necessario allungare i percorsi ed i tempi di percorrenza dei servizi perchè consci della situazione d'emergenza del momento, ma se si dovesse trasformare in maniera definitiva questo status, obbligandoli a percorsi più lunghi senza alternative, si raggiungerebbe il “no sense” più completo.
 
In tantissime città italiane ma con particolare riferimento a storiche simili a Cremona, come Mantova o Parma, i mezzi pubblici, proprio per la loro funzione sociale, godono di qualche piccolo privilegio viabilistico; servono anche a contenere il traffico urbano privato, a rendere meno caotici, inquinanti e disordinati i centri storici ed ovviamente si riversano in risparmi economici per chi li utilizza e paga, in un diritto per le imprese che mettono a disposizione il servizio per l'utenza del trasporto pubblico locale ed anche per la cittadinanza tutta che ne gode i benefici generali.
 
Attendendo le conclusioni e le decisioni dell'ammistrazione sulle "prospettive future in tema di viabilità urbana", cogliamo l'occasione per riproporne il tavolo, aperto a tutti i soggetti coinvolti, alfine di attuare soluzioni che non penalizzino nessuno e che pongano fine a questa situazione che vive di criticità, precarietà e soluzioni provvisorie da troppo tempo, come ad esempio quella concernente a corso Garibaldi, che non è direttamente coinvolta su questa partita ma che al contrario dovrebbe recitarne il ruolo di protagonista.

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