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Colle del Lys Documento d’intenti Anno 2011

| Scritto da Redazione
Colle del Lys Documento d’intenti Anno 2011

66° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
Colle del Lys Documento d’intenti Anno 2011
Ancora una volta, in forma individuale e collettiva, abbiamo scelto di essere all’appuntamento
annuale al colle del Lys. Tra questi monti: dove molti hanno sognato, sofferto e lottato, dove troppi
hanno pagato con la vita il desiderio di un’Italia libera e democratica.
Ogni parola, in questo scenario, rischia di essere “vuota” e generica, se sganciata dalla vita e dalla
storia. Così come ogni silenzio rischia di essere “complice” di ingiustizie e violenze che, quando
passivamente tollerate, preparano tragedie che mai più vogliamo subire e affrontare.
Non vogliamo “solo” ricordare”: scegliamo – tutti insieme – di “non dimenticare”.
La dichiarazione che segue è formata dalle parole che insieme riusciamo a pronunciare. Non sono
le uniche parole possibili e forse neppure le migliori. Sono un testo nel quale ci sforziamo di non
separare rabbia, indignazione e sgomento dal concreto desiderio di Resistenza, Liberazione,
riscatto e rinascita.

Sappiamo molto bene che le parole non più pronunciate portano alla scomparsa non solo del
vocabolo, ma anche del concetto espresso e della sua realtà. Risorgimento, Unità d’Italia,
Antifascismo, Resistenza, Liberazione, Costituzione, Giustizia, Solidarietà, Fraternità, Legalità…
Sono alcune delle nostre più preziose parole. Non vogliamo stancarci di pronunciarle, leggerle,
scriverle e consegnarle ai più giovani.

Non sono termini di ieri e non si riducono a soli concetti. Tra questi monti, queste parole sono
diventate volti, storie, nomi, sofferenze, fughe, lotte, lutti… E sono questi nomi le parole che oggi
siamo venuti ad ascoltare. Le loro storie, i loro vissuti. Il loro sacrificio. Ed è per commentare
queste 2024 parole, che scegliamo di sottoscrivere questo testo comune.
“Focolai di forze razziste e di estrema destra sono sparsi in numerosi Paesi del nostro
Continente, mentre nell’Est europeo sono presenti movimenti nostalgici dei passati
regimi collaborazionisti del nazismo.

A 66 anni dalla fine di quella epocale tragedia che fu la Seconda guerra mondiale, il
revisionismo storico ed il cosiddetto negazionismo sono più che mai attivi. In Italia è
stata presentata una proposta di iniziativa parlamentare nella quale si vuole
riconoscere la qualifica di combattente a tutti coloro che, dal 1940 al 1945, sono stati
coinvolti nel conflitto bellico, mettendo sullo stesso piano i partigiani che hanno lottato
per la liberazione del nostro Paese con i repubblichini di Salò, che non esitarono a
fiancheggiare la ferocia nazista che per venti mesi seminò terrore e lutti, consumando
in molte Regioni italiane le più efferate stragi nei confronti di popolazioni inermi.
Contemporaneamente si vorrebbe, da parte di esponenti della maggioranza
governativa, cancellare dalla nostra Costituzione la norma che vieta la
riorganizzazione, sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista.

Parallelamente ai nostalgici dell’autoritarismo e del populismo, sono cresciute in Italia
spinte xenofobe nei confronti degli stranieri immigrati, sollecitando i più bassi istinti di
molti nostri concittadini ed il disarmo delle coscienze più deboli e meno attrezzate in
termini culturali. Anche L’Unità nazionale è spesso minacciata da spinte secessioniste
che continuano a contrapporre il Nord al Sud della nostra penisola.

Allargando la nostra visione al mondo intero, troviamo teatri di guerra non solo nel
continente asiatico percorso dall’integralismo islamico, ma anche in quello africano.
Sono realtà che non possono lasciare indifferenti coloro che hanno combattuto contro
la violenza e per la Libertà, per garantire in ogni angolo della Terra la coesistenza tra
gli Stati e la Pace tra tutti i popoli.
Non mancano però, in Italia e nel mondo, cittadini che si adoperano per far crescere
Libertà, Giustizia, Nonviolenza, Pace e Partecipazione. Sono donne e uomini che
appartengono a tutte le età e a tutti gli strati sociali. Molti di questi cittadini sono al
fianco di chi lotta quotidianamente per contrastare guerre, miserie e qualsiasi forma di
degrado. Ci è chiesto di affiancare queste persone; di non lasciarle sole e di
impegnarci – senza se e senza ma – con chi ha scelto di offendersi per i torti e le
ingiustizie subiti. Ci è chiesto di non rendere vana questa straordinaria presenza e
“riserva” d’impegno al servizio dei valori proposti dalla nostra Costituzione.
Tutti coloro che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione, che tra l’altro:
1) sancisce il ripudio della guerra,
2) affida allo Stato il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale
che limitano di fatto la Libertà e l’Uguaglianza dei cittadini,
3) afferma il diritto a manifestare il proprio pensiero attraverso la parola e la stampa,
4) garantisce il diritto alla sciopero e la libera associazione per concorrere a
determinare la politica nazionale,
5) riconosce il diritto di voto, libero e segreto,
6) dichiara che la Legge è uguale per tutti,
7) e sostiene che la Magistratura è un ordine autonomo e indipendente da ogni altro
potere, devono più che mai impegnarsi a far conoscere la Carta fondamentale della nostra
Repubblica, a difenderla da chi vorrebbe stravolgerla e a battersi perché venga
attuata.

La grave crisi economica. sociale e morale, che da troppi anni pervade l’Italia con
evidenti pericoli per le Istituzioni e quindi per la tenuta del sistema democratico,
impone la prevenzione e il rafforzamento di una positiva unità antifascista a livello
nazionale ed europeo. Ancora una volta, le forze antifasciste di ogni colore politico,
culturale e religioso sono chiamate a “stringersi a coorte”, per garantire alle nuove
generazioni un futuro di Pace, Libertà, Solidarietà, Giustizia e Democrazia.”
Colle del Lys, 3 luglio 2011
Comitato Resistenza Colle del Lys - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

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