Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 23.17

Comunicare la scienza per mettere i cittadini in condizione di partecipare

Cordis (Ue): 'Un pubblico ben informato è il fondamento di una società libera, migliorando la comunicazione scientifica possiamo costruire democrazie più resistenti'

| Scritto da Redazione
Comunicare la scienza per mettere i cittadini in condizione di partecipare

Con la crescente complessità del mondo, i cittadini europei e di tutto il mondo sono sempre più chiamati a prendere decisioni che richiedono una chiara comprensione dei processi scientifici sottostanti. Fare scelte informate su temi come i cambiamenti climatici, l’energia, la COVID, l’alimentazione e le vaccinazioni richiede una conversazione pubblica basata sui fatti e che risponda alle preoccupazioni dei cittadini.

Due sviluppi concomitanti sono alla base della crescente necessità di garantire la qualità e l’affidabilità della comunicazione scientifica. In primo luogo, la diminuzione delle risorse destinate al giornalismo scientifico comporta una riduzione della valutazione critica e dell’informazione sulla scienza. In secondo luogo, la crescita esplosiva dei media online (definita «infodemia» dalle Nazioni Unite) ha consentito alle informazioni scientifiche di raggiungere un vasto pubblico, ma spesso senza la supervisione editoriale e la verifica dei fatti dei media tradizionali.

Una ricerca condotta da Eurobarometro mostra che i cittadini dell’Unione europea hanno un’opinione complessivamente molto positiva della scienza e degli scienziati, ma oltre la metà di loro ritiene che i ricercatori dovrebbero comunicare di più con i decisori politici e con il pubblico. La Commissione europea sostiene una politica di scienza aperta, che si concentra sulla diffusione delle conoscenze non appena sono disponibili, e la comunicazione scientifica è cruciale in questo senso.

Questo pacchetto presenta otto progetti che perseguono questo obiettivo, finanziati nell’ambito del programma Scienza con e per la società di Orizzonte 2020. Si tratta di un investimento di quasi 10 milioni di euro effettuato attraverso l’invito a presentare proposte per fare il punto e riesaminare il ruolo della comunicazione scientifica. I progetti esaminano questioni quali la qualità della comunicazione scientifica, la fiducia nella scienza e l’attenuazione della diffusione e dell’impatto della disinformazione e delle notizie false.

Riunendo giornalisti e comunicatori scientifici, ricercatori, gruppi della società civile, esperti del settore e responsabili politici (ossia la quintupla elica), propongono modi innovativi per aprire la scienza alla società. Ciascuno di questi progetti ha affrontato un aspetto specifico della comunicazione scientifica. La fiducia nella scienza è una questione fondamentale per la resistenza della democrazia e CONCISE, ENJOI e TRESCA hanno lavorato tutti per individuare in che modo questa fiducia possa essere rafforzata e utilizzata per difendersi dalla disinformazione. GlobalSCAPE e QUEST hanno condotto ricerche e sviluppato strumenti più efficaci per i comunicatori scientifici.

Gli altri progetti si sono concentrati su come coinvolgere più efficacemente il pubblico nelle attività di comunicazione scientifica. NEWSERA e ParCos hanno esaminato gli sforzi volti a coinvolgere i cittadini nel processo scientifico mediante laboratori partecipativi, mentre RETHINK ha analizzato in che modo la comunicazione scientifica dovrebbe evolversi per rispondere a una società sempre più digitale. Oltre ai successi individuali, i progetti hanno dimostrato una collaborazione esemplare, lavorando insieme per cogliere le opportunità e affrontare gli ostacoli presentati dalla pandemia e realizzando una pubblicazione congiunta dei loro risultati.

Un pubblico ben informato è il fondamento di una società libera. Migliorando la comunicazione scientifica, possiamo aumentare la qualità e l’efficacia delle interazioni fra scienziati, media generalisti e pubblico, e costruire democrazie più resistenti.

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