Martedì, 16 aprile 2024 - ore 22.41

Contro la violenza sulle donne in provincia di Cremona, successo a Spino d’Adda

Moltissime le persone partecipanti alla serata

| Scritto da Redazione
Contro la violenza sulle donne in provincia di Cremona, successo a Spino d’Adda

Come diventare un bersaglio difficile: questo il titolo della serata con Nia Guaita organizzata dall’Amministrazione Comunale e da Laura Gipponi in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, svoltasi con le relatrici e i relatori in piedi, tante erano le persone presenti.

Dopo l’introduzione di Laura Gipponi e del Sindaco Paolo RiccaboniMichele Bulloni, sostituto commissario della Polizia di Stato, ha spiegato in cosa consiste il reato del maltrattamento in famiglia, accennando la normativa sullo stalking. Ha ricordato che spesso le donne difendono il maltrattante, a causa, ha sostenuto, del cosiddetto “spirito da crocerossina”. «Pensano di poter cambiare gli uomini che sono violenti. Ma non è assolutamente possibile perché questo è un gioco al rimando. La violenza è ciclica. Si inizia con atteggiamenti intimidatori o di isolamento, di svilimento, con cose che non costituiscono reato. Dirti che non sei una brava mamma o che non sai fare il tuo lavoro in casa non è un reato». Bulloni ha ricordato alle donne che ci si può rivolgere alla polizia o alla Rete Contatto o all’Associazione Donne contro la Violenza, che tra l’altro sarà a Spino d’Adda durante la Festa dell’Immacolata nel pomeriggio.

Nia Guaita ha poi parlato delle differenze fisiche, neurologiche e ormonali tra uomo e donna, quindi dei vari livelli di attenzione che si deve avere a seconda della situazione in cui si è, e come riconoscere l’uomo che ci avvicina con l’intento di aggredire.

A conclusione, il Vicesindaco Luciano Sinigaglia ha presentato il secondo corso di autodifesa femminile, 5 incontri a partire da gennaio (iscrizione: 15 euro a persona).

Il Sindaco ha riassunto: «Questo incontro ha presentato due modalità complementari per non rischiare episodi di violenza: dal contesto noto si deve uscire, ma nel contesto ignoto non si deve entrare».

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