Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 16.12

Convegno al Senato sul Ddl Anziani – Resta il nodo delle risorse

| Scritto da Redazione
Convegno al Senato sul Ddl Anziani – Resta il nodo delle risorse

Noi ci siamo, è il messaggio forte lanciato dalle 4 associazioni in apertura del convegno, organizzato su iniziativa del senatore Franco Zaffini. Noi ci siamo, e vogliamo esserci, partecipando all’elaborazione dei provvedimenti che riguardano l’assistenza ai più fragili.

“E’ nostro diritto e dovere – ha detto in apertura di convegno il presidente Uneba Franco Massi –  partecipare e contribuire alla costruzione di un nuovo modello di assistenza sanitaria e sociale, e quindi chiediamo il riconoscimento del nostro ruolo fondamentale lungo tutto l’arco delle prestazioni assistenziali che con i nostri enti offriamo”.

Più volte, nel corso del convegno, Massi ha anche sollecitato un intervento a tutela delle onlus, che rischiano di trovarsi penalizzate dalla Riforma del Terzo Settore.

“Rivendichiamo la presenza delle Rsa all’interno del sistema sanitario e il ruolo delle Rsa come presidio sanitario”, ha sottolineato il presidente di Anaste Sebastiano Capurso, che ha poi ricordato alcune delle proposte delle associazioni: affidare ai medici di struttura il ruolo di medici di medicina generale, modificare gli standard come conseguenza delle nuove attribuzioni alle Rsa, spazio alle Rsa aperte come “nucleo di partenza dei servizi sul territorio”,  sistema digitale per fornire agli ospedali in tempo reale la disponibilità di posti in Rsa, consentendo dimissioni tempestive.

Mariuccia Rossini, presidente di Agespi, ha evidenziato che le nuove strutture previste dal PNRR, come le case della comunità, sono utili ma sono l’unica risposta.

“L’investimento maggiore deve essere fatto per colmare il gap di personale specializzato e per pagare di più questo personale specializzato”, ha detto.

“Dobbiamo dare una risposta forte alla esigenza di non-isolamento degli anziani ammalati.  Gli operatori dei nostri enti non devono solo svolgere un servizio, ma anche avere a cuore gli ammalati”, ha sottolineato padre Virginio Bebber, presidente di Aris.

Michele Conversano di HappyAgeing ha insistito sull’importanza di sostenere l’invecchiamento attivo e tenere conto della fragilità sociale ed emotiva degli anziani.

ZAFFINI: LE RISORSE ARRIVERANNO

“Non più l’anziano fruitore di prestazioni sanitarie, ma protagonista di un modello di presa in carico”: questo il modello che prefigura il disegno di legge Anziani secondo il suo relatore, il senatore Franco Zaffini di Fratelli d’Italia, organizzatore del convegno, che ha rivendicato la scelta della deistituzionalizzazione dell’anziano.

Le risorse per la riforma, ha ammesso, sono un problema: ma il ddl, oltre a contare sulle risorse del PNRR, “mette a sistema e razionalizza percorsi di spesa ora divisi in mille rivoli”.

“Ma mi impegno ad aggiungere risorse a questo comparto, fin dal Documento di Economia e Finanza (DEF)”, ha scandito Zaffini.

“Apprezziamo la riforma, ma abbiamo qualche preoccupazione sulla copertura finanziaria”, ha detto Pietro Quaresimale, assessore alle politiche sociali della Regione Abruzzo e componente della Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. in rappresentanza di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza.

PAGLIA: LE RSA DIVENTINO CENTRI MULTISERVIZI

“Siamo la prima generazione della vecchiaia di massa”, ha evidenziato mons.Vincenzo Paglia: bisogna costruire un nuovo pensiero politico, economico, sociale e spirituale sull’età anziana, “una stagione feconda della vita al pari di tutte le altre”.

Mons.Paglia ha poi presentato 3 proposte per le Rsa, in vista della costruzione di un continuum assistenziale che dia risposte adeguate agli anziani:

  • accreditare le Rsa, secondo precisi criteri, come strutture di transizione, ad esempio gli ospedali di comunità, e così mitigare i problemi di carenza di personale e strutture
  • incentivare le Rsa ad offrire l’intero spettro dei servizi del continuum
  • chiedere alle Rsa di agire nei terrtori considerando la distribuzione della popolazione, e in particolare le aree interne e i piccoli comuni, in modo da essere centri multiservizi e poter rispondere alla molteplicità della domanda

Leonardo Palombi, segretario della Commissione per la riforma dell’assistenza agli anziani, ha evidenziato la poca diffusione dell’assistenza domiciliare, che coinvolge solo una minima parte dei potenziali destinatari, e al Sud un terzo rispetto al NordOvest. Ha poi sottolineato anche la crescita di piccole strutture residenziali per anziani senza controllo al Sud.

“La credibilità dell’operazione sulla non autosufficienza del governo Meloni è legata alla prossima legge di bilancio”, ha sottolineato Cristiano Gori, portavoce del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza. Che ha poi rilevato la difficoltà della formulazione del disegno di legge, poco comprensibile per i non addetti ai lavori.

BELLUCCI: COLLABORAZIONE NELLA LEGGE DELEGA, COLLABORAZIONE NEI DECRETI LEGISLATIVI

“Sono certa che entro il 31 marzo approveremo il Ddl Anziani in via definitiva”, ha garantito il viceministro delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, che ha ringraziato i “compagni di viaggio” che hanno collaborato all’iter. Una volta approvato il disegno di legge delega, servirà scrivere i decreti legislativi. “E  i decreti legislativi li scriveremo insieme”, ha detto Bellucci.

“C’è mezza Italia che non ha nè Adi (Assistenza domiciliare integrata) nè Rsa”, ha osservato schietto Domenico Mantoan di Agenas, che ha espresso il suo appoggio alla proposta di mons.Paglia di avviare sperimentazioni di nuovi modelli nelle Rsa, per dimostrare che queste portano anche a un risparmio di spesa sanitaria.

Mantoan ha anche rivendicato con orgoglio: abbiamo il migliore sistema sanitario del mondo, e nessun paese d’Europa sta investendo quanto noi nella telemedicina.

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