Sabato, 27 aprile 2024 - ore 05.27

(CR) Pianeta Migrante. Il Sudan brucia e la gente fugge

Qual è lo scopo del conflitto scoppiato in Sudan: se è una lotta per mettere le mani sulle risorse petrolifere, o lo scontro di influenze tra Cina e Russia?

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migrante. Il Sudan brucia e la gente fugge

(CR) Pianeta Migrante. Il Sudan brucia e la gente fugge

Lo scontro in atto tra l’esercito sudanese e le forze paramilitari ha causato 20 mila profughi solo nei primi tre giorni. Se aumentano si destabilizzerà il delicato equilibrio degli stati confinanti. Guerre e migranti, un nesso sempre più forte. Le ong prevedono maggiori flussi nel Mediterraneo.

 Vedremo presto qual è lo scopo del conflitto scoppiato in Sudan: se è una lotta per mettere le mani sulle risorse petrolifere, o lo scontro di influenze tra Cina e Russia.

Al di là di queste letture, sono in gioco milioni di persone e l’equilibrio dei Paesi dell’intera area regionale legati da una stretta interdipendenza geografica per l’acqua del Nilo che le attraversa e per gli oleodotti che dal Sud Sudan attraversano il Sudan e arrivano al Mar Rosso. L’interruzione dei flussi di petrolio genererebbe una crisi economica e umanitaria in paesi già segnati da siccità e fame,  da conflitti etnici e da terrorismo. E l ’ulteriore acuirsi della crisi in Sudan, avrebbe come conseguenza un devastante effetto domino, prima di tutto nel Corno d’Africa, ma anche sull’altra sponda del Mar Rosso e verso il nordovest e il Sahel, con conseguenti fiumane di profughi.

I tentativi di tregua per ora appaiono sterili, relegati per lo più a inviti e ammonimenti delle potenze straniere. Se l’inazione internazionale si protrae nel tempo, cresce il rischio di deflagrazione dell’intera area. Né va dimenticato che il Sudan è uno dei principali luoghi di partenza dei flussi migratori che dall’Africa subsahariana arrivano alla Libia per poi imbarcarsi nel Mediterraneo.

Scrive Bruna Sironi su Nigrizia: “Si fa di ora in ora più intenso il flusso dei profughi. Tra le 10 e le 20mila persone, la grande maggioranza donne e bambini, hanno già passato il confine con il Ciad, aggravando la già grave situazione umanitaria nel paese. Ma migliaia di persone stanno lasciando le proprie case in diversi stati del paese. Solo ad El Obeid sarebbero in fuga dai durissimi combattimenti tra le 7.500 e le 8mila persone. Migliaia di sfollati anche negli stati del centro del paese: El Gezira, Sennar, Nilo Bianco, Fiume Nilo e El Gedaref.”

Ormai i diplomatici e gli stranieri hanno lasciato il Paese; non ci sono più osservatori esterni a monitorare la crisi così, i signori della guerra potranno uccidere fuori da occhi indiscreti. La gente resterà intrappolata tra i fuochi degli opposti eserciti e fuggire diventerà un bisogno irresistibile per tutti. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite si potrebbero mettere in fuga milioni di persone. Dove si riverseranno? Nel Sud Sudan che è al quarto posto nella lista di crisi degli sfollati più trascurati al mondo?  Nel Ciad orientale che ospita già oltre 400mila rifugiati e che non può sopportare altri carichi? Nei paesi del Corno d’Africa dove, la siccità che imperversa da tre anni porta alla fame 13 milioni di persone? 

I più fortunati attraverseranno il deserto, arriveranno in Libia per raggiungere il Mediterraneo. Li lasceremo annegare come facciamo con quanti scappano da altre guerre?

Se non vogliamo il profughi e i rifugiati dobbiamo fermare le guerre e la produzione di armi che di anno in anno cresce raggiungendo i 2240 miliardi di dollari nel 2022. Ma davanti a queste cifre, la comunità internazionale gira la faccia dall’altra parte.

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