Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 02.38

Crema Stefania Bonaldi risponde in Consiglio Comunale alla interrogazione sul San Domenico

La sottoscritta si è sottoposta ai suoi doveri, informandosi, recandosi in Fondazione a chiedere ragguagli, parlare con presidente, segreteria e consulenti. Lo stesso potevano fare i membri del CDA, se solo lo avessero voluto (più volte tale disponibilità è stata data).

| Scritto da Redazione
Crema Stefania Bonaldi risponde in Consiglio Comunale alla interrogazione sul San Domenico

Gentili Consiglieri, Ho chiesto di rispondere a questa interrogazione prima della surroga del Consigliere Fausto Lazzari nel CDA del San Domenico, perché credo che il dibattito sulla Fondazione in queste settimane sia stato “inquinato” da una serie di informazioni parziali e approssimative, con un corredo di illazioni che vanno decisamente oltre il naturale esercizio della propria funzione, una funzione peraltro esercitata in regime di omissione di atti di ufficio, come spiegherò in seguito. Omissione che andrà, questa sì, denunciata alle autorità competenti.

Tutti i dati richiesti sono ed erano disponibili, prima di infamare chicchessia sarebbe bastato consultarli, giacché l’opposizione, se è capace, è chiamata a esercitare il proprio mandato prima di tutto utilizzando strumenti e regole che disciplinano il funzionamento delle nostre istituzioni locali. Con incredibile faccia tosta, si è preferito omettere i propri doveri d’ufficio, per poi usare la propria ignoranza come pretesto per seminare dubbi e sospetti, al solo fine di ottenere qualche titolo sulla stampa locale e un poco di clamore sui social network.

La sottoscritta si è sottoposta ai suoi doveri, informandosi, recandosi in Fondazione a chiedere ragguagli, parlare con presidente, segreteria e consulenti. Lo stesso potevano fare i membri del CDA, se solo lo avessero voluto (più volte tale disponibilità è stata data). I dati erano disponibili anche per il pentastellato Presidente della Commissione di garanzia, se, in ragione del proprio ruolo, di garanzia, appunto, avesse voluto convocare la commissione e intraprendere la strada dell’approfondimento, certo più faticosa, anziché quella facile della ribalta, quando non dell’insinuazione, mediatica. Ma si preferisce invece chiudersi a riccio, mostrandosi non degni della funzione di controllo che i cittadini, in buona fede, assegnano a questi piccoli Torquemada senza storia e senza talenti, tranne quello, unico, di sparare contro tutto ciò che si muove.

Di questa politica che non c’entra nulla con la politica possiamo e dobbiamo fare a meno.

Risponderò dunque alle domande che mi sono state poste.

In allegato l’intera risposta

 

 

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