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Crema.I politici non facciano i vigili del fuoco

| Scritto da Redazione
Crema.I politici non facciano i vigili del fuoco

Alleanza per l’Italia in concomitanza con O.S. CONAPO, Sindacato Autonomo
Vigili del Fuoco, ha incontrato per mezzo di una Conferenza Stampa in
datavenerdì 25 febbraio 2011, ore 16.00, via del Macello n. 10, presso la
Caserma dei vigili del fuoco di Crema.
Questo è stato un momento di incontro per mettere alla luce le vere
problematiche esistenti alla base di questo tema, fulcro degli ultimi
dibattiti, senza particolari elocubrazioni di stampo politico, poichè in
questi ultimi tempi si è parlato troppo di questioni politico-economiche e
poco di quanto, nonostante tutto,  i diretti interessati con
professionalità, dignità e disagio, continuino a garantire un ottimo
servizio all'intera collettività del territorio cremasco.
“Noi non facciamo politica, ma i politici non si mettano a fare i vigili del
fuoco”. Così Enzo Fenoli, segretario provinciale del “Conapo”, sindacato
autonomo di categoria. Lo ha ribadito nel corso di una conferenza stampa che
si è tenuta lo scorso venerdì presso la caserma di via del Macello a Crema.
Con lui erano presenti i colleghi Luciano Valcarenghi e Giorgio Folleghi:
vigili del fuoco con una lunga esperienza alle spalle. All’incontro era
presente anche una delegazione di Alleanza per l’Italia (Api) formata da
Monica Maggiore, Dante Pedrini e Donato Teto: “Nessuna intenzione di voler
strumentalizzare la questione – ha precisato Maggiore – ma solo la volontà
di capire quali sono i reali disagi che da tempo manifestano i diretti
interessati, la cui elevata professionalità garantisce sicurezza all’intero
territorio cremasco”.
La “questione” è conosciuta. Nonostante gli sforzi compiuto dal comando
provinciale, guidato dall’ingegner Roberto Toldo, per tamponare le criticità
strutturali, la caserma di via Macello è obsoleta. L’attuale situazione è
sotto gli occhi di tutti e noi l’abbiamo vista: infiltrazioni d’acqua, crepe
lungo i muri e intonaci a brandelli, pavimenti ondulati e ci fermiamo qui.
Nel frattempo il mondo politico locale, anche a causa della crisi che sta
mettendo in ginocchio gli enti locali, in primo luogo i Comuni, s’interroga,
discute e polemizza su quale potrebbe la migliore soluzione d’intervento:
nuova costruzione o ristrutturazione dell’esistente? Dove reperire i fondi
necessari?
“Si tratta di scelte sulle quali non vogliamo assolutamente intervenire – ha
commentato Fenoli – ma le condizioni entro le quali ci troviamo a operare
sono sempre più difficili. Manca spazio e quello esistente necessita di
urgenti interventi di manutenzione”. Sintomatica una sottolineatura: i
vigili del fuoco sono titolati per verificare il rispetto degli standard di
agibilità degli edifici (sicurezza, igienicità, eccetera). Ebbene, se si
applicassero rigidamente i regolamenti, la caserma di Crema andrebbe chiusa.
Ciò nonostante, “nella sede attuale non vi è un solo locale che non sia
utilizzato” e le attività di formazione, tanto per fare un esempio, vengono
svolte nella stessa stanza utilizzata per consumare i pasti e per le
relazioni con il pubblico.
Il distaccamento di Crema rientra nella categoria D1 che prevede 7 unità
operative per ogni turno di servizio. In totale 28 persone. Considerate le
turnazioni e i riposi la squadra in servizio è composta da sei persone,
fermo restando che non può scendere sotto le cinque unità. “Negli ultimo 50
giorni, su un totale di 107 turni di servizio, 71 sono stati coperti da 6
vigili, mentre gli altri 36 sono stati assicurati dal minimo previsto.
Mancano gli spazi persino per ospitare i mezzi, alcuni dei quali, “obtorto
collo”, sono lasciati all’aperto, con tutte le conseguenze che ne derivano
in termini di usura: “Attualmente nel distaccamento ci sono più mezzi che
persone in servizio. Dispone di due autopompe, un’autobotte e un’autoscala;
questi due, non previsti per la categoria D1, me che nel limite del
possibile si è sempre cercato di garantire per migliorare il servizio di
soccorso, Inoltre vi sono due veicoli fuoristrada di recente assegnazione,
di cui uno allestito con modulo Aib, due autovetture, due natanti, un carro
schiuma e due motopompe di cui una carrellata”. Sottolineano i “ragazzi”:
“Sfidiamo qualsiasi sede di stessa categoria a presentare una dotazione
superiore a quella di Crema”. Questi sono i dati, che confermano lo sforzo
del comando provinciale.
Uno sforzo racchiuso entro un perimetro e una struttura inadeguati.
Conclusioni: per ristrettezze  economiche si vuole privilegiare la
ristrutturazione dell’esistente? Bene, a patto che si tenga presente che un
distaccamento di vigili del fuoco non può assolutamente convivere con un
cantiere aperto. Di conseguenza, spostamento del personale ad altra sede e
allungamento dei tempi d’intervento. Caserma nuova, compresa l’area
destinata alla Polizia di Stato? Benissimo, sarebbe la soluzione ottimale, a
condizione che qualcuno si muova e vada a tirare la giacchetta al ministro
degli Interni. “Per quanto ci riguarda – questa la chiosa del “Conapo” – in
questo ultimi tempi si è parlato troppo di questioni economiche e poco di
quanto i diretti interessati, con professionalità, dignità e disagio,
continuano a garantire per la sicurezza della collettività. Scusateci se
chiediamo anche di poter vivere in un ambiente che si possa definire sede di
lavoro con il necessario decoro”.
Monica Maggiore - Coordinatrice API per la città di Crema

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