Allora il quadro dell’ortolano dell’Arcimboldo andrà per quattro mesi all’Expo di Milano e poi tornerà a Cremona, in treno, per un grande evento. In questa sua permanenza a Milano sarà accompagnato dai nostri violini simbolo ed emblema della nostra città.
Il suo ritorno in treno sta a significare simbolicamente i grandi problemi di collegamento che Cremona ha con Milano.
Partita chiusa quindi ma rimangono aperte le polemiche politiche tese a dimostrare che Galimberti, isolato, in città è stato costretto a tornare sui suoi passi. Tradotto ciò significherebbe che questa è la prima “ sconfitta” del sindaco.
Ma questa lettura mi pare eccessiva e priva di senso logico.
Le dinamiche, per quello che ho letto e potuto capire parlando con un po’ di persone, mi sembrano molto più semplici.
Il sindaco ha cambiato idea dopo che ha sentito diverse opinioni ed ha saputo riproporre una ipotesi di lavoro , l’accompagnamento dei violini, che tende a valorizzare maggiormente il patrimonio culturale della nostra città.
Ha saputo cioè ascoltare, si è confrontato, ed ha proposto una soluzione nuova più avanzata.
Cremona ha ottime ragioni per essere arrabbiata con la Regione Lombardia o meglio con questa gestione leghista e di centrodestra e quindi fa bene a battere i pugni sul tavolo.
La proposta iniziale affidava alla nostra città il semplice ruolo di vassallo, questa nuova invece ci vede più protagonisti. E la cosa non è da poco.
Certo è che fa un certo effetto, negativo direi, vedere la politica e non solo che si accapiglia per una cosa non fondamentale. I problemi non sono solo questi ma altri parimenti significativi.
Galimberti in questa occasione ha saputo ascoltare le critiche ed i suggerimenti che provenivano anche dal suo fronte politico e proporre una soluzione nuova è più consona alle esigenze della città.
Insomma si è dimostrato permeabile al confronto e questo è un bene.
Gian Carlo Storti
Cr 7 settembre 2014