Bonifica Tamoil Dichiarazione di Sergio Ravelli e Gino Ruggeri presidente e segretario dell'Associazione Radicali
La risposta del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti non riduce le ragioni delle nostre preoccupazioni in quanto non coglie l'opportunità di perseguire obiettivi di qualità ambientale prima dello smantellamento definitivo degli impianti e della presentazione del progetto di ripristino.
Il 16 dicembre scorso, con una lettera-aperta inviata per conoscenza anche all'assessore all'ambiente Alessia Manfredini, avevamo avanzato una dettagliata proposta: rivedere gli obiettivi di bonifica e in particolare i Punti di Conformità (definiti dall'allegato 1 del T.U. ambientale n.152/2006) alla luce della verità processuale e tecnica.
La risposta del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti non riduce le ragioni delle nostre preoccupazioni in quanto non coglie l'opportunità di perseguire obiettivi di qualità ambientale prima dello smantellamento definitivo degli impianti e della presentazione del progetto di ripristino.
Se la nostra impostazione è esatta, e lo è in quanto confermata dalle sentenze di 1° e 2° grado del processo Tamoil, le attività di messa in sicurezza adottate non sono sufficienti. Queste devono "fermare" la contaminazione al confine del sito Tamoil, incluso il surnatante. Di conseguenza il quadro amministrativo che si è definito dal 2008 può e deve essere modificato alla luce delle evidenze tecniche e di responsabilità emerse dal processo Tamoil.
Ribadiamo che il procedimento può essere modificato direttamente dal Comune che ne è il responsabile, anche rispondendo ad una istanza di terzi interessati (i cittadini, ad esempio).
RADICALI CREMONA
In allegato le due lettere