Come precisato in Consiglio, riteniamo che il comune debba essere in prima fila nella tutela della sicurezza della comunità cremonese attraverso il corpo di polizia locare egregiamente guidato dal comandante Sforza.
I cremonesi si sentono insicuri e quel che fa percepire insicurezza non sono, ad esempio, le infiltrazioni mafiose nel nostro tessuto sociale, ma i fatti di quotidiana microcriminalità, ai quali solo i Vigili possono porre freno attraverso un servizio di prossimità.
Polizia di prossimità, che non vuol dire mandare agenti fare le belle statuine nei parchi o nei quartieri, vuol dire operare in mezzo ai cittadini e saper ascoltare le loro sollecitazioni e le loro paure, accorciando così al minimo, la distanza che c'è tra il cittadino ed il Governo del territorio e creando un clima di sicurezza diffusa.
Da qualche anno le amministrazioni comunali ritengono che la sicurezza delle comunità la si ottenga disseminando le città di telecamere, si mettano pure delle telecamere di controllo (che costano parecchio e non fanno diminuire i fenomeni di antisocialità nel loro raggio d'azione...) ma si rifletta sul fatto che è attraverso il servizio appiedato, attraverso il servizio davanti alle scuole, attraverso il controllo della circolazione stradale che i nostri agenti devono cercare un rapporto di fiducia e collaborazione con la comunità cremonese che solo può portare ad una maggior percezione di sicurezza e ad una maggior coesione sociale.
Questa, a modo di vedere di questo presidente della commissione sicurezza, è la prospettiva nuova da cui guardare al tema sicurezza e questa è la scommessa che dovrà vincere l'amministrazione comunale ed il corpo di Polizia Locale.
Paolo Carletti (Consigliere Comunale di Cremona PD-PSI e Presidente Commissione Sicurezza)