Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 09.26

Cremona in Mostra a Füssen, in Baviera

| Scritto da Redazione
Cremona in Mostra a Füssen, in Baviera

CON LA MOSTRA "CREMONA, DA CINQUE SECOLI CITTÀ DELLA LIUTERIA" LA CITTA' TEDESCA DI FUSSEN RENDE OMAGGIO ALLA CAPITALE DEL VIOLINO
E' stata presentata questa mattina, nella Sala Giunta du Palazzo  Comunale, la mostra "Cremona, da cinque secoli città della liuteria",  con la quale la città bavarese di Füssen rende omaggio a Cremona,  capitale del violino. La mostra, che sarà inaugurata sabato 21 luglio  con un concerto di gala, rimarrà aperta sino al 9 settembre prossimo. Si  tratta di un evento culturale e promozionale di grande rilevanza. Per  l'inaugurazione saranno presenti a Füssen per il Comune di Cremona il  sindaco Oreste Perri, l'assessore alla Cultura Irene Nicoletta De Bona,  la dirigente del Settore Cultura e Musei Ivana Iotta ed il conservatore  dei Beni Liutari Andrea Mosconi; per la Fondazione "Antonio Stradivari"  il presidente Paolo Bodini, la direttrice Virginia Villa e il maestro
Fausto Cacciatori. Tutti sono ospiti della muncipalità della città tedesca.

Ufficio Stampa Comune di Cremona
Piazza del Comune, 8
ufficiostampa@comune.cremona.it
tel 0372 407019 - fax 0372 407039
www.comune.cremona.it
-------------------------------------
Mostra a Füssen, in Baviera, dal 21 luglio al 9 settembre
Cremona, 500 Jahre Metropole des Geigenbaus
Esposti strumenti antichi e contemporanei. Concerti del Quartetto di Cremona e della Camerata
diretta dal Maestro Marco Fracassi
A metà del Cinquecento l’affermazione del violino e della liuteria coinvolse diverse realtà europee.
Di questo fenomeno, culturale ed artistico ancor prima che tecnico e musicale, Cremona e Füssen
costituirono poli di primaria importanza, tanto da condizionare, ancorché attraverso percorsi e
modalità differenti, tutta la produzione successiva: l’opera di Andrea Amati consacrò forme,
dimensioni e metodo di costruzione dello strumento, gli artigiani bavaresi diffusero nel Continente
le loro competenze preziose.
È assai probabile che non vi siano stati, all’epoca, contatti diretti, tuttavia, a distanza di cinque
secoli, Cremona e Füssen, insieme alla Fondazione Stradivari, vogliono riscoprire la bellezza e la
ricchezza di queste scaturigini invitando ad un colloquio con la storia, con gli strumenti ed i loro
artefici.
“Cremona, 500 Jahre Metropole des Geigenbaus” (”Cremona, cinque secoli di liuteria”) è
l'omaggio che la città di Füssen rende alla capitale del violino ed ai suoi Maestri, contemporanei e
del passato,
Nelle sale del Museum der Stadt, a Füssen, dal 21 luglio al 9 settembre, sarà possibile
ripercorrere la nascita del violino, testimoniata da uno straordinario strumento decorato, realizzato
da Andrea Amati a metà del Cinquecento. Quindi, dalla Collezione “Gli Archi di Palazzo
Comunale”, si potranno ammirare i grandi capolavori dei suoi eredi, di Antonio Stradivari e
Giuseppe Guarneri "del Gesù", ma anche Francesco Ruggeri ed Enrico Ceruti mentre attraverso
alcune forme ed attrezzi dal museo stradivariano si potrà entrare nella bottega del massimo liutaio
della storia.
Ampio spazio avranno anche i costruttori contemporanei. A fianco degli esemplari storici, infatti,
sarà esposto un quintetto di strumenti cremonesi vincitori del Concorso Triennale, - i violini di
Giorgio Cé e Primo Pistoni, la viola di Dante Fulvio Lazzari, il violoncello di Silvio Levaggi ed il
contrabbasso di Marco Nolli - a testimonianza della continuità di una tradizione che nasce nel
passato ma vive nel presente e guarda al futuro.
Grande protagonista sarà anche Cremona, attraverso le sue Istituzioni, i poli formativi d'eccellenza,
i teatri e le botteghe, la storia e i luoghi affascinanti che rendono unica la città. Ed anche il network
"friends of Stradivari" avrà un corner dove ritrovarsi ed incontrare nuovi amici.
Sarà inoltre possibile ascoltare il “suono” della città. Sabato 21 luglio, il concerto di gala, nella Sala
Imperiale del Museum der Stadt, vedrà protagonista il Quartetto di Cremona, mentre in occasione
della chiusura della mostra, la mattina del 9 settembre, si esibirà la Camerata di Cremona diretta
dal Maestro Marco Fracassi.
La mostra è promossa dal Comune di Füssen in collaborazione con il Comune di Cremona e la
Fondazione Stradivari e rinnova un gemellaggio, inaugurato lo scorso anno, nel segno del recupero
e della valorizzazione di saperi e tradizioni comuni a due città che i singolari percorsi della storia
hanno portato ad essere così legate pur così distanti e diverse. Ed ancor più significativa risulta la
convergenza d’intenti posta perché realizzata nel segno della liuteria e della cultura, mondi che per
loro stessa natura superano i confini dello spazio e della storia, sfidando perfino lo scorrere stesso
del tempo.
Cremona e Füssen sono due piccole città, ma, allo stesso tempo, due capitali della liuteria. Gli
strumenti costruiti qui hanno in passato determinato l’evoluzione della cultura musicale occidentale
ed ancora oggi ne accompagnano le espressioni più alte. Creatività, genialità e sensibilità alla
bellezza sono gli elementi che le accomunano.
A Cremona, in particolare, la capacità unica di realizzare strumenti ad arco di raffinata fattura, è alla
base di quella identità che, nel solco di una tradizione di eccellenze alto-artigianali, affonda le
proprie radici nel tardo Rinascimento e giunge intatta fino a noi.
Il carattere della città si manifesta, infatti, nella continuità, nella ricchezza viva dell’arte sempre un
po’ segreta: è facile ritrovarlo nel ripetersi del lavoro liutaio che, pur seguendo metodi classici,
riesce oggi a produrre una ricerca di perfezione sempre rinnovata, nelle note che escono dalle tante
botteghe o, spesso, dalle case, quasi che i muri entrino sommessamente in musicali vibrazioni.
Ringraziando il Comune di Füssen e la Fondazione Stradivari che hanno reso possibile questo
gemellaggio nel segno del violino, voglio tuttavia ribadire come la tradizione liutaria cremonese sia
patrimonio allo stesso tempo unico ed universale.
Per questo ogni mostra, ogni concerto od evento che veda protagonisti gli strumenti cremonesi
diviene, soprattutto, un riconoscimento di valori ed una testimonianza affettiva di cui, insieme ai
miei concittadini, sono orgoglioso e sinceramente grato.
Oreste Perri
(Sindaco di Cremona)
Cremona e Füssen hanno positivamente riscoperto negli ultimi anni un antico legame, che trova le
sue origini profonde circa cinque secoli fa nella capacità di costruire straordinari strumenti musicali
che ancora oggi ammiriamo e ascoltiamo con grande piacere.
Città del violino e degli strumenti ad arco la prima, città del liuto e degli strumenti a pizzico la
seconda, tanto famosa del mondo per questa sua arte da essere chiamata “la Cremona del Nord”.
E’ proprio da questo comune amore per la liuteria nelle sue diverse espressioni che è rinata una
amicizia ed una collaborazione tra le due città, propiziata dalle rispettive amministrazioni.
La Fondazione Stradivari è stato “il braccio armato” di questa collaborazione ospitando lo scorso
anno nel suo Festival una splendida mostra su Füssen ed i suoi liuti ed organizzando per il 2013 una
esposizione, in questa incantevole città bavarese, che vuole raccontare di come la tradizione liutaria
è nata a Cremona, come ha raggiunto picchi di ineguagliato splendore nei secoli d’oro e come
tuttora vive nelle molte botteghe di ottimi liutai che, ancora oggi, costruiscono strumenti con i
metodi codificati da Andrea Amati e perfezionati da Antonio Stradivari. Una realtà viva che in
Cremona è strutturata in un vero sistema che abbiamo cercato di rappresentare e che è cuore
pulsante e propulsivo dell’intera comunità.
Una mostra dunque tutta da scoprire, nel segno di una amicizia che si estende attraverso le Alpi per
un Europa che vogliamo sempre più unita, riscoprendone le radici culturali e storiche.
Paolo Bodini
(Presidente della Fondazione Stradivari)
In mostra la nobile liuteria classica…
Andrea Amati – violino, Carlo IX, 1566 ca.
Questo violino, oggi appartenente ad una collezione privata, faceva parte di un gruppo di strumenti
costruiti per la corte di Carlo IX di Francia, gruppo formato da piccoli violini, grandi violini, viole e
violoncelli.
Il fondo presenta una decorazione policroma in buono stato di conservazione. Al centro, uno stemma
con i tre gigli dell’emblema reale di Francia è incorniciato da un festone floreale racchiuso entro un
cordone dorato che nella parte inferiore termina nel sigillo con il simbolo dell’Ordine di San Michele.
Sulle fasce si nota invece ancora parte del motto "Pietate et Justitia". Nelle punte e nei punti di massima
larghezza superiore e inferiore, all’interno del filetto erano dipinti gigli dorati, ora in parte ben
conservati e in parte più consumati.
Francesco Ruggeri – violino, 1675
Considerato dagli esperti di pregevole fattura e di notevole qualità acustica, questo violino, è stato
concesso in comodato gratuito al Comune di Cremona. Il violino, il 27 ottobre 1937, in occasione del
Bicentenario Stradivariano svoltosi a Cremona, venne sottoposto all'esame di una commissione
internazionale composta che ne attestò l'autenticità e lo definì un bellissimo esemplare di Francesco
Ruggeri detto il "Per" . Vi è anche un ulteriore certificato di autenticità compilato dalla casa Beare di
Londra del 24 marzo 2006.
Antonio Stradivari - violino Vesuvius, 1727
Nel 1977 Remo Lauricella, violinista e compositore, in visita alla collezione "Gli Archi del Palazzo
Comunale di Cremona", confidò al conservatore, che era sua intenzione donare, dopo la sua morte, il
suo strumento, conosciuto come "Vesuvius" del 1727 di Antonio Stradivari. Lauricella moriva il 19
gennaio 2003, il Comune di Cremona venne informato che, in una clausola dell'ultimo testamento era
stato previsto il lascito del suo violino "Stradivarius Vesuvius", al sindaco e ai consiglieri in carica della
città di Cremona. Scattò un'entusiasmante gara di solidarietà e di iniziative per raccogliere fondi
necessari per pagare l'imposta di successione. Il 3 novembre 2005 una delegazione cremonese, guidata
dal sindaco Gian Carlo Corada, ritirò da Londra il violino.
Giuseppe Guarneri “del Gesù” – violino “Stauffer”, 1734
Già nel 1830 il violino apparteneva alla famiglia italiana Bravi Mazzo; il 22 febbraio del 1916 veniva in
possesso di un certo D. Saluzzo. Nell'aprile del 1924 la casa di Hjorth di Copenaghen lo vendeva a
H.L.Wessel, abitante in quella città. Dal 1972 al 1977 è stato usato dal celebre violinista Pinchas
Zukerman per concerti in tutto il mondo e per la registrazione di numerosi dischi. È' uno degli strumenti
meglio conservati, appartenenti al secondo periodo del maestro cremonese. Costruito con bel legno,
possiede eccellenti qualità acustiche; la vernice è di colore giallo arancio su fondo dorato. Il violino, di
proprietà della Fondazione musicologia "Walter Stauffer", è stato acquistato nell'aprile del 1980 e
depositato presso la collezione "Gli Archi del Palazzo Comunale di Cremona".
Enrico Ceruti – violino “Stauffer”, 1868
Enrico Ceruti, figlio ed allievo di Giuseppe, nacque a Cremona nel 1806. Il suo nome di battesimo era,
in effetti, Riccardo Fabio e fu in seguito soprannominato Enrico. Partecipò a diverse mostre e concorsi
nazionali e internazionali, vincendo anche alcuni premi. Morì nel 1883. Il violino è stato acquistato dal
Centro di Musicologia "Walter Stauffer" di Cremona e depositato presso la collezione "Gli Archi del
Palazzo Comunale di Cremona".
…ed i grandi Maestri contemporanei
Gli eredi di Stradivari, Guarneri, Amati sono i liutai di oggi: dalle botteghe tardo rinascimentali ai
laboratori contemporanei scorre una linea equilibrata di arte e artigianalità, creatività e tradizione,
storia e territorio, qualità delle materie prime e tecniche di lavorazione. Certe abilità uniche non
sono nate né per caso né per forza ma da saperi e da una cultura di prodotto ben sedimentate in certi
luoghi e in certe popolazioni. Da questo derivano quelle competenze e quella creatività che
generano a loro volta una modernità atipica e inimitabile.
La Collezione della Fondazione Stradivari è un osservatorio privilegiato su protagonisti e
tendenze della liuteria contemporanea. Sono esposti infatti tutti gli strumenti vincitori di medaglia
d’oro nel Concorso Triennale Internazionale, non a torto considerato l’Olimpiade della Liuteria.
Dal 1976, la gara e la città che la ospita hanno saputo diventare un luogo di relazioni tra musicisti e
costruttori, dove studiare la tradizione o proporre percorsi di innovazione, dialogare e trarre dal
confronto spunti di riflessione.
Cremona consolida il suo ruolo di capitale della liuteria grazie agli artigiani di oggi. Per questo, in
occasione della mostra “Cremona, 500 Jahre Metropole des Geigenbaus” accanto agli esemplari
storici vengono esposti cinque strumenti contemporanei, realizzati da Maestri cittadini e premiati
con la medaglia d’oro in edizioni diverse del Concorso Triennale Internazionale.
I violini di Giorgio Cè e Primo Pistoni, la viola di Dante Fulvio Lazzari, il violoncello di Silvio
Levaggi ed il contrabbasso di Marco Nolli testimoniano il talento dei costruttori e raccontano il
rigore dei percorsi di ricerca, dimostrando l’attualità del riferimento della scuola cremonese e la
vivacità eclettica di un’arte sempre più globale.
Il confronto tra capolavori così diversi per epoca e progettazione, è dunque particolarmente
interessante, perché permette di verificare quanto la tradizione, con i suoi modelli affermati, ed il
normale percorso evolutivo si armonizzino nella costruzione di strumenti ad arco di alto artigianato.
Se è facile individuare il ruolo che la liuteria cremonese ha assunto nei secoli ed ancora oggi ha
rispetto alle manifestazioni estetiche, allo stesso tempo gli esemplari contemporanei trovano,nella
Collezione di Liuteria Contemporanea della Collezione Stradivari, quella attribuzione di ruolo che
devono finalmente assumere anche fuori dal circuito dei musicisti.
Per quanto il manufatto moderno resti comunque debitore rispetto ai capolavori classici – né
potrebbe essere altrimenti in una corretta prospettiva storica – gli strumenti di Cé, Pistoni, Lazzari,
Levaggi e Nolli testimoniano come ogni artigiano sappia rileggere l’opera dei grandi Maestri del
passato e la assimili attraverso la propria personalità. Proprio per questo la liuteria del ventesimo e
ventunesimo secolo non si risolve in semplice manierismo ma in una stagione storica assai
fruttuosa, dove ogni costruzione, ancorché parta da un archetipo, esprime innegabili caratteri di
modernità ed innovazione.
Füssen, città della liuteria dal 1562
Füssen (14.500 ab.), una delle più graziose cittadine della Baviera, è nota al turismo internazionale
per la vicinanza al castello di Neuschwanstein. Vanta una storia millenaria, ha un incantevole
centro storico e gode di una posizione straordinaria, la cui importanza va oltre il suggestivo
paesaggio creato dall’incontro di montagne, laghi e colline.
Qui s’incrociano quattro vie di comunicazione di grande rilievo: la via fluviale del Lech, la Strada
Romantica, la Strada tedesca delle Alpi e la romana Via Claudia Augusta, in passato importante
arteria commerciale tra l’Italia settentrionale ed Augusta Vindelicum, l’attuale Augsburg, allora
capitale della provincia romana della Rezia. Già nel III secolo questa posizione privilegiata indusse
i Romani ad edificare il loro accampamento militare “Foetibus” proprio sull’altura ora dominata
dal castello.
Nell’VIII secolo Magno, monaco di San Gallo, scoprì questa posizione geografica strategica e la
scelse come punto di partenza per l’evangelizzazione dell’Allgäu. Nell’840 i vescovi di Augsburg
fondarono sulla sua cella il convento benedettino di St. Mang, trasformato poi in un imponente
complesso in stile barocco italiano nel XVIII secolo.
Di grande interesse sono la biblioteca, la sala dei principi, la chiesa con l’altar maggiore e le
reliquie di San Magno, nonché la cappella dedicata a Sant'Anna con la famosa danza macabra di
Jakob Hiebeler (1602): in quest’opera, la più antica del suo genere in tutta la Baviera, la Morte
trascina con sé ricchi e poveri, persone di tutti i ceti, ammonendo che nessuno può sottrarsi alla
danza dell’ultima ora.
Nel XV e XVI secolo Füssen si distinse anche per la sua ricchezza temporale. Come deposito per le
merci di passaggio tra l’Italia ed Augsburg, la città visse un periodo di grande fioritura
economica, che si rispecchia ancor oggi nel suo ben conservato centro storico. Anche la fortezza del
XIV secolo venne trasformata in castello nel 1500: nacque così uno dei complessi architettonici
tardogotici più significativi della Germania, con una corte pittoresca e splendidi affreschi trompel’oeil
sulle facciate.
Nel 1562 i liutai di Füssen diedero alla loro corporazione un regolamento ufficiale, il più antico
d’Europa, e fecero così della loro città la culla europea della costruzione di violini e liuti. Una
significativa raccolta di strumenti musicali è esposta nel Museum der Stadt Füssen. Quest’antica
tradizione musicale viene celebrata ogni anno con i concerti all’interno del castello.
In città non manca nemmeno un’atmosfera speciale per chi ama lo shopping: lontani dal rumore del
traffico ci si può immergere nell’atmosfera tutta italiana della Reichenstraße, passeggiare nei
pittoreschi vicoli, acquistare souvenir e gustare le specialità gastronomiche nei ristoranti e nei
biergärten, le tipiche birrerie all’aperto.
Dal 1976 la “Fondazione Antonio Stradivari”, già Ente Triennale,
tutela e promuove il valore storico ed il significato culturale della
contagioso entusiasmo delle melodie yiddish liuteria cremonese,
classica e contemporanea, attraverso concorsi, mostre, convegni,
pubblicazioni, congressi e concerti.
La capacità unica di creare strumenti ad arco di raffinata fattura è
alla base di quella identità cittadina che, nel solco di una tradizione
di eccellenze alto-artigianali, affonda le proprie radici nel tardo
Rinascimento e nei primi secoli dell’età moderna per giungere intatta
fino ad oggi.
Il costante impegno di ricerca e riscoperta dei grandi maestri del
passato e della loro opera si traduce, ogni anno, in autunno,
nell’allestimento di mostre di liuteria storica capaci di catalizzare, grazie al rilievo dei contenuti
scientifici ed a proposte spesso inedite, l’attenzione internazionale.
Gli eredi dei grandi Maestri sono gli artigiani di oggi. Il Concorso Triennale Internazionale
“Antonio Stradivari” è momento di confronto privilegiato tra i migliori costruttori di tutto il
mondo, tanto da esser definito, non a caso, l’Olimpiade della Liuteria.
Dal 2009 la Fondazione ha anche promosso il progetto “friends of Stradivari”, network mondiale
tra quanti posseggono, studiano, utilizzano strumenti della liuteria classica cremonese o ne sono
semplicemente appassionati.
Proprio in virtù competenze molto diverse si disegna, oggi, una rinnovata pluralità di progetti,
iniziative e attività intese sia alla promozione del patrimonio storico ed artistico legato agli
strumenti ad arco antichi, sia alla valorizzazione della scuola classica, sostenendo parallelamente la
liuteria non come puro fenomeno produttivo ed economico, ancorché di altissimo artigianato, ma
come segno eminentemente artistico e culturale.
Nell’ambito di questo programma, è stata promossa l’esposizione permanente, a Cremona, di
importanti strumenti dei grandi Maestri cittadini, appartenenti a collezioni pubbliche e private di
tutto il mondo. Capolavori normalmente non accessibili al pubblico possono oggi essere visti,
studiati e soprattutto ascoltati; competenze e informazioni spesso inedite possono essere scambiate e
diffuse incentivando nuove occasioni di conoscenza e di incontro, mentre concerti e audizioni
altrove impossibili suscitano emozioni indimenticabili
Fondazione Antonio Stradivari Cremona – la Triennale
Via Bell’Aspa, 3 - 26100 Cremona
tel +39 0372 801.801 - fax +39 0372 801.888
http://www.fondazionestradivari.it
mail: info@fondazionestradivari.it

 

2825 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria