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Cremona La mostra su Jannello Torriani dal 10 settembre 2016 al 29 gennaio 2017

La sua città natale , allestirà, nelle sale espositive del Museo del Violino, una mostra sul genio cremonese del rinascimento che durerà dal 10 settembre 2016 al 29 gennaio 2017.

| Scritto da Redazione
Cremona La mostra su Jannello Torriani dal 10 settembre 2016 al 29 gennaio 2017 Cremona La mostra su Jannello Torriani dal 10 settembre 2016 al 29 gennaio 2017

La mostra racconterà ai visitatori l'importanza che ha avuto Torriani nell'innovazione tecnologica, industriale, matematica e culturale, sebbene risulti spesso sconosciuto a molti.

Torriani era un fabbro, un matematico e un maestro nella creazione di automi, orologi e complessi marchingegni che ancora oggi suscitano gran meraviglia in molti, apparendo quasi come oggetti incantatati. Le macchine più complesse del '500 messe a punto dall'inventore saranno esposte al pubblico che potrà ammirarle, facendo un salto nella tecnologia del passato, potendo osservare una dedizione ed un ingegno unici e caratteristici del rinascimento.

L'iniziativa è promossa dal Comune di Cremona, da Fundación Juanelo Turriano, da Fondazione Arvedi Buschini e da Unomedia e sarà a cura del ricercatore Cristiano Zanetti e di Cinzia Galli, Conservatrice del Museo di Storia Naturale del Comune di Cremona.

Dichiarazione del Sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti: “Questa mostra e il programma cultura in generale hanno un obiettivo importante: rileggere la nostra storia per delineare il nostro futuro. Sofonisba, Amati e Torriani. Riscoprire i grandi cremonesi del Cinquecento non per metterli in una teca, ma per interrogarci su cosa dicono all’oggi della nostra città. Questa è una grande mostra che consentirà ai cremonesi innanzitutto e ai visitatori che verranno a Cremona di ritrovare le mani e l’intelletto di un genio del Rinascimento. In questa mostra ci sono tanti temi attualissimi: l’acqua, l’invenzione, la scalata sociale, l’Europa’.

Chi era Janello (Gianello)  Torriani.

Janello (Gianello)  Torriani, noto anche come Juanelo Turriano o Giovanni Torriani o Gianello della Torre (Cremona, 1500 circa – Toledo, 13 giugno 1585), è stato un orologiaio, matematico e inventore italiano naturalizzato spagnolo.

Non è noto con precisione l'anno di nascita di Gianello Torriani. Maestro orologiaio, venne assunto da Carlo V attorno nel 1530, anno in cui l'asburgo si trovava in Italia per cingere a Bologna, dalle mani di papa Clemente VII, la Corona Ferrea di re d'Italia e la corona imperiale. Carlo V cercava infatti un provetto orologiaio che riparasse, a Padova, l'astrario di Giovanni Dondi dall'Orologio. Poiché l'astrario di Dondi era danneggiato, il Torriani, trasferitosi in Spagna al seguito dell'imperatore, costruì un nuovo orologio astronomico costituito da circa 2000 ruote dentate, il quale richiese oltre venti anni per la progettazione e tre per la costruzione.

In Spagna Torriani svolse molte attività, oltre alla costruzione dell'orologio astronomico. Costruì fra l'altro numerosi automi meccanici per cui fu paragonato dai contemporanei ad Archimede; fu consulente di papa Gregorio XIII per la riforma del calendario; fu architetto di edifici; ma soprattutto fu l'autore di "el artificio de Juanelo" a Toledo, un complesso sistema meccanico che sollevava con regolarità l'acqua del fiume Tago fino alla fortezza dell'Alcázar, nella parte più alta della città, come una gigantesca noria.

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Jannello Torriani: spirito illuminato nella Cremona del Cinquecento

Scienziato, fabbro, matematico, ingegnere ed orologiaio: una incredibile mostra dal 10 settembre

Cremona – Scienziato, fabbro, matematico, ingegnere ed orologiaio, Jannello Torriani è creatore di automi meccanici, orologi e padre di invenzioni geniali legate al mondo dell’idraulica.

Lavora nella Milano leonardesca e nel Brabante di Carlo V, viene ingaggiato da Filippo II di Spagna, per il quale mette a punto meccanismi tra cui il Microcosmo, il più complesso orologio planetario della storia, con 1.800 ruote dentate.

Costruisce la prima macchina fresatrice, mulini portatili a molla, lucchetti a combinazione, automi e partecipa alla riforma gregoriana. Lavora ad un’impresa titanica: sollevare di 100 metri le acque del Tago sino alla sommità dell’Alcazar di Toledo, con due macchine in grado di convogliare quasi 40mila litri di acqua al giorno. Un’opera ciclopica per la quale il genio cremonese, morto a Toledo nel 1585, dovette pure lamentare i mancati pagamenti.

Nemo profheta in patria. Ma oggi Cremona celebra il suo talento con una incredibile mostra.

La mostra è promossa dal Comune di Cremona, Fundación Juanelo Turriano, Fondazione Arvedi Buschini, Unomedia.

Curatore il ricercatore Cristiano Zanetti e Cinzia Galli, Conservatrice del Museo di Storia Naturale del Comune di Cremona.

 

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