Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 03.23

Cremona Pianeta Migranti. Per Suarez immigrato ricco subito la cittadinanza.

Nel nostro paese non c’è lo ‘ius soli’ ma lo ‘ius pecuniae’. Le politiche pubbliche ammettono un trattamento diverso per gli immigrati benestanti.

| Scritto da Redazione
Cremona Pianeta Migranti. Per Suarez immigrato ricco subito la cittadinanza. Cremona Pianeta Migranti. Per Suarez immigrato ricco subito la cittadinanza.

Cremona Pianeta Migranti. Per Suarez immigrato ricco subito la cittadinanza.

Nel nostro paese non c’è lo ‘ius soli’ ma lo ‘ius pecuniae’. Le politiche pubbliche ammettono un trattamento diverso per gli immigrati benestanti.

Se sono ricchi o famosi ottengono subito la cittadinanza, gli altri, si mettono in fila e aspettano degli anni. Sempre persone, ma di diverso peso e valore. I campioni dello sport sono tra i privilegiati.

Luis Suarez, calciatore uruguaiano, ha ottenuto la promozione anticipata all’esame B1 di lingua italiana presso l’Università per stranieri di Perugia, esame d’obbligo se si vuole ottenere la cittadinanza italiana.

Secondo il procuratore capo di Perugia, Cantone, che sta indagando, si è trattato di un esame farsa.

Suarez non sa parlare italiano, ma poiché prende 10 milioni a stagione ed è in procinto di passare alla Juventus deve necessariamente superare la prova. Secondo le norme dell’università, l’esame d’ italiano per studenti stranieri dura due ore ma Suarez se la cava facilmente in soli 15 minuti perché la prova è truccata. Gli argomenti della prova sono stati concordati apposta per lui, e il punteggio finale già deciso prima dell’esame. Ottiene perciò il diploma che certifica la conoscenza della lingua italiana di livello B1, quello intermedio, con tutte e quattro le abilità: produzione orale e scritta e comprensione, anche questa orale e scritta.  Diploma necessario per il passaporto e la cittadinanza italiana.

Normalmente, con le nuove norme del decreto Salvini, per ottenere il passaporto bisogna attendere fino a 5-6 anni, considerando i tempi burocratici di verifica dei documenti e dei requisiti, invece, per Suarez i tempi sono fulminei, come si addice a un campione.

Al contrario, Yasas, nato in Sry Lanka venticinque anni fa e in Italia da 14 anni, non ha ancora la cittadinanza. All’età di tre anni, sua mamma si trasferisce in Italia per lavoro e lui resta nel suo Paese con il papà. La madre riesce poi ad ottenere per entrambi il ricongiungimento familiare. Yasas arriva a Milano a 11 anni, si iscrive a una scuola per imparare l’italiano, poi frequenta le medie, il liceo e si laurea. A fine 2017 presenta la domanda per ottenere la cittadinanza italiana. Ma poco dopo, il decreto sicurezza del 2018 allunga da due a quattro anni i tempi per definire l’intera procedura da parte della pubblica amministrazione. Essendo in Italia già da 14 anni, Yasas si sente italiano e si considera una delle tante vittime della burocrazia: da circa tre anni attende che la sua domanda di cittadinanza abbia una risposta. Dai controlli fatti, la sua pratica, dopo oltre due anni e mezzo, è ferma ancora alla fase 1 dell’iter. Purtroppo, per lui non c’è una corsia preferenziale.

Il “caso Suarez¨ ha colpito e disgustato il milione di figlie e figli di stranieri cresciuti in Italia ma senza passaporto italiano. Una sorta di limbo che li fa sentire cittadini di serie B. Se un calciatore straniero può o “deve” diventare cittadino in due settimane, perché altri milioni di italiani -di fatto- devono aspettare quattro anni o più? È la domanda che il movimento degli Italiani senza cittadinanza, ha rivolto, tramite lettera aperta, alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese chiedendo anche un colloquio. Vogliono ribadire che i diritti o sono per tutti o sono privilegi; vogliono chiedere una nuova legge sulla cittadinanza che superi quella anacronistica del 1992 e inoltre, che le pratiche per il loro riconoscimento durino al massimo un anno come negli altri paesi europei.

 

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