Martedì, 10 dicembre 2024 - ore 18.19

Cremona Pianeta Migranti. Tre bimbi siriani morti di fame e sete durante la traversata

I morti facevano parte di un gruppo di 26 persone che si trovavano in mare da giorni. Due dei bambini avevano meno di 2 anni di età, l’altro 12 anni.

| Scritto da Redazione
Cremona Pianeta Migranti. Tre bimbi siriani morti di fame e sete durante la traversata

Cremona Pianeta Migranti. Tre bimbi siriani morti di fame e sete durante la traversata

I morti facevano parte di un gruppo di 26 persone che si trovavano in mare da giorni. Due dei bambini avevano meno di 2 anni di età, l’altro 12 anni. A bordo recuperati anche i corpi di madre e nonna, tutti giunti al porto di Pozzallo.

 Mentre ci si avventura nella prossima spelonca elettorale senza una luce che dia qualche lampo di speranza e di proiezione di novità, ecco che ci arriva una di quelle notizie che dovrebbero ridestare almeno un briciolo di umanità e di pietà: tre bimbi sono morti di freddo, sono morti di fame sulla carretta del mare. La metà dei morti nell'ultima orribile tragedia del Mare Monstrum.

E i cacciatori di speranza urleranno che queste traversate non s'hanno da fare, che verranno bloccate con muri, barriere e blocchi navali. Perché la speranza è un feticcio del tempo, è la macabra cornice di un mondo senza più bussole e banderuole. In cui si dice tutto e il contrario di tutto. In cui bisogna schierarsi tutti insieme appassionatamente urlando la voce del dominante di turno: "guerra, guerra, " "armi, armi “. Il tempo della guerra, dell'apocalisse, della lotta per la supremazia, del pensiero unico, della negazione dell'obiezione o del suo stravolgimento in approvazione.

(Francesco Comina, giornalista e scrittore)

 Questi bimbi profughi, sono stati volutamente abbandonati nonostante il ripetuto allarme.

L'agenzia delle Nazioni Unite ha dichiarato che quest'anno più di 1.200 persone sono morte o scomparse nel tentativo di raggiungere l'Europa. Tuttavia, ancora una volta, nessuno pagherà per la deliberata omissione di soccorso. Malta, infatti, non ha mai firmato gli addendum alle convenzioni del mare che la obbligherebbero a soccorrere i natanti in difficoltà in acque internazionali ma di sua competenza.

E in questi anni nessun governo dei Paesi europei della frontiera Sud ha mai chiesto a La Valletta di sottoscrivere gli impegni oppure di ridimensionare la propria area di ricerca e soccorso, estesa 750 volte il territorio dell’isola, ma che La Valletta non è in grado (e spesso non ha alcuna volontà) di gestire in situazioni di emergenza.

Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando le partenze di profughi di guerra siriani dalle coste del Libano. Sono almeno 4 le imbarcazioni che hanno chiesto aiuto a partire dal 10 settembre. La traversata, generalmente a bordo di barche a vela che facilmente i trafficanti possono camuffare da attività da diporto, prima di giungere in Italia attraversano le aree di ricerca e soccorso di diversi Paesi, tra cui Cipro, Turchia, Grecia e Malta.

Nei giorni scorsi si era saputo di Loujin Ahmed Nasif, bimba siriana di 4 anni, morta nel Canale di Sicilia, nonostante i ripetuti appelli di Alarm Phone. “Loujin è morta a causa delle politiche europee – denuncia l’attivista Soufi Nawal, da anni punto di riferimento della comunità siriana in Sicilia -, è morta tra le braccia della madre mentre chiedeva da bere”. Assieme a loro - per 10 giorni su un peschereccio con 60 migranti, senza più cibo e acqua – c’era anche la sorellina di appena un anno.

(Nello Scavo, Avvenire, 12 settembre)

 In questi giorni di campagna elettorale, i migranti sono diventati un bersaglio contro cui scaricare tutto il malessere economico e sociale che gli italiani vivono a causa delle multicrisi in corso e che la politica cerca di aggirare cercando un capro espiatorio proprio nei migranti.

Così, all’insufficienza politica si aggiunge anche l’assenza di un minimo senso di umanità a fronte delle tante tragedie che avvengono in mare, nei lager libici e lungo le rotte migratorie.

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