Si avvicina il 17 maggio, ovvero la data della commemorazione internazionale dell’omotransfobia e, tempestiva e dolorosa come un colpo in pieno petto, giunge la notizia della recente aggressione omofoba avvenuta sul nostro territorio, a Casalmaggiore, ai danni di due ragazzi.
La loro colpa? Essere mano nella mano, assieme, in un normale pomeriggio sull’argine.
Un gruppo composto da una decina di ragazzi, però, ha trovato inaccettabile che una coppia gay potesse fare ciò che normalmente viene concesso a tutti gli altri, cioè esistere alla luce del sole. Insulti pesantissimi, minacce di morte, inseguimento ai danni dei due ragazzi costretti a chiamare le forze dell’ordine. Uno dei due sviene per lo choc, come riporta il Corriere di Milano.
Sono queste le strade del nostro territorio che vogliamo lasciare a chi è bersaglio dell’intolleranza? È il silenzio delle Istituzioni che vogliamo lasciare in eredità a chi abiterà il nostro territorio in futuro? Le strade non sono di chi odia e aggredisce. Le strade sono di tutt3 e sono anche nostre. Vogliamo un territorio libero dall’odio omotransfobico. Vogliamo le Istituzioni presenti, ricettive, pronte ad agire. Vogliamo una comunità che si indigna quando qualcunÉÂÂ subisce una tale ingiustizia, che empatizza ed è presente col proprio sostegno. Una comunità che non lasci più che le persone LGBT+ fuggano da contesti che percepiscono come ostili.
Il 17 maggio, alle ore 18:30, saremo ai giardini di Piazza Roma (Cremona) per un flash mob volto a commemorare le vittime di omotrans*fobia nel mondo e in Italia. Saremo lì anche per i nostri compagni di Casalmaggiore; per dire loro che non sono da soli. Saremo lì perché chiunque di noi poteva essere al loro posto, e perché chiunque dei nostri figli - se non educato al rispetto dell’altro - poteva essere al posto degli aggressori.
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La presidenza del Comitato Cremona Pride