Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 21.58

CRIMEA: Putin avanza col suo esercito in Ucraina

Le forze armate di occupazione russe in Crimea prende il controllo di importanti basi militari e di quasi tutta la flotta militare ucraina. La NATO rafforza ulteriormente la difesa dei confini dell'Europa.

| Scritto da Redazione
CRIMEA: Putin avanza col suo esercito in Ucraina

Una marina alla deriva e la sicurezza dell'Unione Europea sempre più messa a serio repentaglio. Nella giornata di sabato, 22 Marzo, l'esercito di occupazione russo ha preso il controllo di diverse basi militari ucraine in Crimea, tra cui quella di Belbek: aeroporto delle forze armate dell'Ucraina conquistato dopo un assalto armato a base di spari e granate, che hanno portato anche al ferimento di un giornalista e all'arresto dell'Ufficiale Yuliy Mamchur.

Oltre che via terra, l'offensiva russa ha riguardato anche le forze marittime dell'esercito ucraino che, dopo una giornata di combattimenti, ha perso ben 54 dei suoi 67 vascelli da guerra. In particolare, i russi hanno preso il controllo delle corvette della marina marina militare ucraina Ternopil, Lutsk, Khmelnitsky e Slavutych: quest'ultima arresasi solo dopo un'eroica resistenza.

Come riportato da alcune fonti ben informate, le forze di terra dell'esercito russo hanno iniziato anche la penetrazione nel sud dell'Ucraina verso la città di Kherson, ed anche nelle zone centro-orientali del Paese come Kharkiv e Donetsk, dove il Presidente della Russia, Vladimir Putin, così come fatto in Crimea per giustificare il suo intervento armato, ha avocato a sé il diritto di difendere le popolazioni russofone da presunte discriminazioni -che, tuttavia, lo stato ucraino non ha mai attuato.

All'attivismo militare di Putin, che ha anche detto di volersi occupare dei diritti della popolazione russofona in due Paesi UE come Estonia e Lettonia, pronta è stata la risposta della NATO, che ha dislocato forze armate dell'aviazione francese di categoria Mirage 2000 e Rafal in Polonia e negli Stati Baltici per rafforzare il pattugliamento dei cieli dei confini orientali dell'Europa.

L'operazione, di recente rafforzata dall'invio di velivoli militari degli Stati Uniti d'America di stanza nella base di Aviano in Polonia e di aerei da guerra della Danimarca in Lituania, è stata fortemente voluta dai ministri della Difesa di Francia e Germania, Jean Yves Le Drian e Ursula Von der Leyen, che, come riportato da Der Spiegel, ha sottolineato come sia necessario che la NATO, dinnanzi all'aggressione russa all'Ucraina, lanci un segnale di aperto sostegno ai Paesi dell'Europa Orientale.

Mosca ha provocato un nuovo riarmo

Sulla medesima onda di analisi è anche il Ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, che, come dichiarato alla Bild, ha invitato la NATO a prepararsi ad ogni scenario, anche al più bellicoso, ed ha illustrato come la crisi ucraina abbia portato al compattarsi della Troyka di Weimar: collaborazione militare tra Francia, Germania e Polonia orientata alla creazione di una forza comune europea di pronta reazione a situazioni di emergenza sullo scenario internazionale.

Concorde con Sikorski è stato anche il Ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, che, in un'intervista alla Welt Am Sontdag, ha evidenziato come l'annessione militare della Crimea alla Russia abbia portato alla violazione del Diritto Internazionale: una situazione che porta a regolare i raporti diplomatici tra Paesi del Mondo non più sulla diplomazia e la politica, ma sulla forza armata ed il riarmo.

Matteo Cazzulani

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