CROLLO TERRENI TAV BRESCIA VERONA: EUROPA VERDE (BALOTTA), NON SOLO PROGETTO MA ANCHE ESECUZIONE SBAGLIATA
Il nuovo dissesto verificatosi durante i lavori per i 7 km galleria della Tav tra Lonato e Desenzano ripropone con forza due temi: quello della sicurezza futura della infrastruttura e quello dei costi già elevati che lieviteranno ulteriormente.
I cedimenti profondi e ripetuti non rassicurano per la prosecuzione nella realizzazione dell'opera. Di certo c'è stato, o un errore di progettazione o di realizzazione dell'intervento nell'utilizzo delle attrezzature (la talpa e altre) di avanzamento . I costi della galleria, 204 milioni, non potranno che aumentare e far slittare i tempi di completamento dei lavori. La probabile diatriba sulle responsabilità tra committente e costruttore si risolverà, presumibilmente, con quello che tecnicamente viene definito "incidente geologico" ovvero una anomalia del terreno attraversato che il progetto non poteva prevedere. In questo caso pagheranno i contribuenti.
Con il raddoppio dei binari vicino a quelli esistenti come aveva proposto Legambiente e numerosi i esperti del settore non ci sarebbero stati problemi di staticità del terreno (la linea è collaudata dal 1878). Non solo, si sarebbero risparmiati oltre 30 ettari di terreni agricoli e si sarebbe evitato l’attraversamento dei vigneti del Lugana, evitata la galleria di Lonato, toccato il lago di Garda (con fermata a Desenzano e a Peschiera) e assicurato lo sviluppo e la vera interoperabilità del sistema ferroviario per pendolari, merci e Frecce Rosse. I costi di realizzazione sarebbero stati inferiori di quasi un miliardo di euro. Risparmi si sarebbero avuti anche in futuro per il minori consumi di energia e di spese di manutenzione. E oggi non saremmo al ridicolo di inventare una scomoda stazione a 10 km dal Garda che costerebbe altri 100 milioni.
Dario Balotta responsabile trasporti Europa Verde
Brescia 14 settembre 2024